sabato 28 gennaio 2012

"La casa per bambini speciali di Miss Peregrine" - Ransom Riggs


Descrizioni:
Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro? 

Citazioni:
"Anche le stelle viaggiavano nel tempo. Quanti di quegli antichi puntini di luce erano gli ultimi echi di soli ormai spenti? Quante erano già nate, ma la loro luce non era ancora arrivata fino a me? Se ogni sole tranne il nostro fosse collassato quella notte, quante vite ci avremmo messo a capire di essere rimasti soli? Avevo sempre saputo che il cielo era pieno di misteri, ma solo ora avevo la consapevolezza di quanti ne conteneva la terra."

martedì 24 gennaio 2012

"I piaceri intimi del cioccolato" - Frances & Ginger Park


Descrizione:
Un giorno senza cioccolato è un giorno perso. Sin da bambine questa è stata la massima di Ginger e Frances, nate sotto la costellazione più affollata di tutte: quella delle cioccolato-centriche. Cresciute cuocendo dolcetti al cacao nel Dolce Forno e ascoltando i racconti della mamma, che per vincere la paura durante i bombardamenti nel suo paese, la Corea, mangiava tavolette in carta argentata, per loro il cioccolato è come la colonna sonora in un film. Carezza nei momenti tristi, ricompensa per i successi, afrodisiaco per l'amore, tonico per lo spirito. Per questo, poco più che ventenni, decidono di aprire a Washington un piccolo negozio dedicato fin dall'insegna al loro cibo preferito: Chocolate Chocolate. In breve, il negozio diventa un paradiso per una clientela affezionata in cerca di piccoli piaceri. Tanto che, tra bancone e scaffali, spunta persino un Angolo delle Confidenze, dove nascono amicizie e si confidano segreti. Tra i clienti, c'è la Bella del Sud, che quando arriva porta il sole, il Dottor Zivago, di origini russe, che sembra uscito da un romanzo di Tolstoj. E l'esplosiva Gypsy Bess, esuberante coi suoi orecchini ad anello e gli abiti svolazzanti, femminista convinta e migliore amica di Ginger. Amori, delusioni, bambini in arrivo, clienti che se ne vanno e altri che arrivano con nuove storie da raccontare, la vita di Ginger e Frances scorre tra gli effluvi corroboranti e curativi del cioccolato. E se le cose si mettono male, come a volte capita, basta prendere un Tartufo... 

Citazioni:
"Definizione del settimo cielo: avere intorno più cioccolato di quanto tu ne possa mangiare in una vita intera."

“Ci sono momenti in cui devi concederti l’estremo peccato di gola tuffandoti in un mare di cioccolatini al latte e fondenti, alcuni quadrati, altri lisci, altri ancora guarniti da una spirale…”

martedì 17 gennaio 2012

“Il libraio” – Règis de Sa Moreira


Descrizione:
A migliaia di chilometri dal luogo in cui vi trovate, in un paese, una città, una libreria come tante, vive un libraio un po' fuori dal comune. Si nutre solo di libri e tisane e, per non abbandonare i suoi libri, tiene aperta la libreria giorno e notte, sette giorni su sette. Si prende cura dei suoi clienti, in particolar modo di quelli che non hanno mai letto un libro, quelli che frugano tra gli scaffali alla ricerca di sé stessi, quelli che cercano risposte spinti da un interrogativo che li perseguita, e delle ragazze affette dalla sindrome da ultima pagina. Eppure il libraio non sa di essere speciale; pensa di essere come tutti gli altri, o, almeno, come tutti gli altri librai. 

Citazioni
"Non appena apriva un libro, si sentiva felice. O per lo meno, si sentiva bene.
Era quasi una gioia infantile. Ma anche una debolezza.
Aveva l'impressione che qualcuno si occupasse di lui, che qualcuno si prendesse cura di lui. Per dirla tutta, quando il libraio leggeva un libro, aveva l'impressione di essere amato."

"A metà giornata, quando non aveva più nemmeno la forza di leggere, il libraio, a occhi aperti, sognava. E quando sognava, sognava di leggere."

“Se il libraio non riusciva a ricordare certe cose era perché gran parte della sua memoria era occupata dai libri. Li conosceva cosi bene che poteva leggere tre pagine di uno, poi di un altro, poi di un altro, senza mai perdere il filo. I libri della sua libreria erano presenti in lui, scritti in lui, e il libraio, leggendoli, non faceva che ravvivarli. I libri, dal canto loro, avevano bisogno delle letture del libraio per poter vivere in lui. Per questo il libraio continuava a leggere.”

domenica 15 gennaio 2012

“Ricordati di essere felice” – Christine Orban

Descrizione:
Marie ha quattordici anni e vive nel paese dei fiori d'arancio, degli hammam, del té alla menta e delle spezie: il Marocco. Ha una vita tranquilla a Fédala, una città di mare dove non succede mai niente, c'è sempre il sole, fa sempre caldo e il mare è sempre azzurro. Le sue giornate si dividono tra la scuola e i pomeriggi in spiaggia con la sua migliore amica Sophie e il fidanzatino Bobby. Marie si annoia; la sua paura più grande è diventare come la mamma: una donna all'antica, senza brio né desideri, adagiata nel suo ruolo di moglie e madre, un po' grigia, almeno così appare a lei. Soprattutto a confronto con Fifi, la cugina della mamma. Fifi torna a Fédala solo d'estate, perché vive in Francia. Quando sbarca all'aeroporto, colorata dalla testa ai piedi, a Marie sembra che sia tutta Parigi ad arrivare. L'eldorado dei tacchi a spillo, dei saldi, del traffico a tutte le ore e della Tour Eiffel in trasferta marocchina. "La vita ha senso solo se sei magra e vivi a Parigi" le ripete Fifi, e Marie si vede già proiettata nella città delle occasioni. Ma quando si trasferisce lì per studiare, si rende conto che le cose non stanno esattamente come Fifi le racconta. Tra feste, corteggiamenti, disillusioni, Marie impara il vero significato dell'amicizia e dell'amore. "Ricordati di essere felice" le diceva sempre suo padre. Solo da lontano, Marie capisce che la felicità è come quegli oggetti semplici della cui mancanza ci accorgiamo solo quando li abbiamo persi. 

Citazioni:
“Troppo impalpabile, troppo indefinibile la felicità: un po’ come il sonno, che tarda a venire, se ci si pensa.”

“Non tutti sognano. E’ forse questo che ci rende diversi: la tendenza che soltanto alcuni hanno di lasciarsi impossessare dalle loro fantasticherie.”

“Il cuore non è mai un buon consigliere. Favorisce i rimpianti.”

“Tutto si paga, perfino l’ambizione personale, che è una forma di audacia, forse di tradimento. L’importante è non rimpiangere mai la strada scelta.”

“Quando il peso del cuore è superiore a quello della ragione, tutto l’equilibrio è gravemente minacciato.”

“Perché non rivendicare la propria differenza in un mondo in cui è tanto difficile distinguersi?”

“Diffidavo della felicità. Non dà nessuna energia, e proprio per questo è particolarmente pericolosa. Ti rende letargico, monocorde, senza sogni, né progetti, né superamento di te. La felicità è senza passato, senza avvenire, istantanea e disperata.”

“Lui non era più vicino a me per rispondere alle mie domande. Era salito in cielo… aveva cambiato indirizzo. (…) E mi chiedevo se era più triste per lui aver lasciato la vita, oppure per me continuare la strada senza di lui.”

“L’assurdo desiderio di voler essere diversi da quello che si è, resta uno dei modi più sicuri per rendersi infelici.”

“Sapere è una cosa, però, agire è un’altra. E’ necessario calcolare un tempo per la pianificazione, un altro per la realizzazione, e un terzo per il gesto finale con cui si tolgono i sogni dal luogo sbagliato per depositarli altrove. E, a volte, bisogna ripetere l’esercizio, prima di riuscire a riconoscere l’evidenza: mi sono sbagliata. Come nelle storie d’amore: la cosa più difficile è ammettere l’errore.”

“Natale ha un odore. Un odore comune a tutte le case, che, del resto, in quel momento dell’anno, si somigliano tutte. Natale si veste, e quel vestito familiare, fatto di palline colorate, di ghirlande, di coppe traboccanti di frutta secca e di marrons glacès mi riconfortava…”

“Mi dico che ho conosciuto la felicità, senza saperlo, una felicità da addormentata. C’è sempre una parte di noi che aspetta qualche altra cosa. Nessuno è completamente dov’è. Ma io ho conosciuto la felicità: ora lo so.”

"Bisogna scacciare il senso di colpa a bastonate: è un sentimento idiota, deleterio e inutile. Non fa del bene a nessuno. E bisogna anche accettare che le persone si divertano e siano felici in un modo diverso dal tuo." 


"La felicità degli uni non fa necessariamente la felicità degli altri. E' una cosa che si impara uscendo dall'infanzia."

 "E' probabile che, per tutta la vita, noi resteremo i bambini che siamo sempre stati, e che non sarà certo una riflessione sull'avvenire, o l'influenza dei genitori, a cambiare il corso del nostro futuro."

"Un cane non è un amico come gli altri: forse è qualcosa di meglio."

"Libertà significa non aver bisogno degli altri, non chiedere nessun consiglio. Essere il proprio padre, la propria madre, la migliore amica e fidanzato ,tutto in una volta. Decidere da soli."

giovedì 12 gennaio 2012

"Il decimo dono" - Jane Johnson


Descrizione:
Che cosa lega tra loro i destini di due donne lontane nel tempo? Una, Catherine, ha solo diciannove anni quando viene rapita e fatta schiava dai corsari berberi nel luglio del 1625, l'altra, Julia, è una ragazza dei giorni nostri, con una complicata e dolorosa situazione sentimentale. Tra Inghilterra, Cornovaglia e Marocco, tra passato e presente, i percorsi di vita delle due donne sì incroceranno più vote, in modi inattesi e sorprendenti, cosi come sorprendente e inatteso è l'amore che cambierà per sempre le loro esistenze... 

Citazioni:
“A volte penso che davvero esista un qualche colossale arazzo là fuori e che noi siamo tutti intessuti là, dentro quel disegno favoloso, fatto di vita e di morte, pieno di motivi ricorrenti e di onde di colore, e che noi siamo ognuno un minuscolo filo nella trama.”

martedì 3 gennaio 2012

"Memorie di un gatto" - Regina Henscheid


Descrizione:
Micio vive in una casa con il fratello Ramirez e due 'esseri grandi' (l'Uomo e la Donna): sa di essere un 'gatto', ma sicuramente è anche un 'coniglietto' e un 'orsacchiotto', visto che i due grandi a volte lo chiamano così. Il racconto di Micio inizia dal giorno in cui è arrivato nella nuova casa e prosegue con viaggi, avventure, cronache di vita quotidiana, e tantissime scoperte: il treno, la neve, le farfalle, i dottori, i topi, i cani, il gioco della salsiccia, gli scacchi, gli altri gatti. Micio è un animale intelligente, sensibile, e soprattutto molto curioso, si interroga sulle abitudini di vita dei grandi, che ai suoi occhi appaiono davvero bizzarre, a volte incomprensibili. 

Incipit:
"Mi chiamo Micio. Non importa come mi chiamano gli altri, io so che il mio vero nome è questo. Lo so e basta. A dire il vero avevano pensato di chiamarmi Minnie, ma Minnie per me è troppo vezzoso. Sapete, sono un animale forte e valoroso. Probabilmente discendo da una famiglia di orsi, o forse di conigli. All'inizio è stato difficile stabilire le mie origini, ma poi ho notato che uno dei grandi esseri che abita con noi mi chiama spesso "orsacchiotto", e ogni tanto anche "coniglietto"."


lunedì 2 gennaio 2012

“Figlia della seta” – Anneli Schinkel


Descrizione:
"La lettera è arrivata a marzo: è stato un miracolo che sia arrivata, visto che era indirizzata al vecchio recapito di Colonia dove non abitiamo più da tredici anni. Lo Stato coreano offre la possibilità a trenta ragazzi adottati in tutto il mondo di visitare il loro Paese d'origine e di familiarizzare con la sua cultura." Anneli Schinkel ha 21 anni quando questa lettera le offre la possibilità di compiere un viaggio in Corea, il suo Paese natale e dove fu abbandonata appena nata sui gradini di un orfanotrofio. Per lei si realizza un sogno, e così, con le poche notizie che ha a disposizione - un nome assegnatole dalle autorità coreane e una data di nascita vaga - decide di sfruttare l'occasione per mettersi alla ricerca dei propri genitori. Una ricerca che la porta non soltanto a conoscere l'incredibile verità sul suo passato, ma anche a ritrovare una famiglia numerosa e ansiosa di riabbracciarla. 

Citazioni:
“Un viaggio nel passato ignoto può servire a trovare risposte a domande importanti.”

“Il passato deve essere come una pietra. Non una pietra da reggere sulle spalle, bensì una su cui mettersi in piedi.”