martedì 31 luglio 2012

"La figlia dell'eretica" - Kent Kathleen



Descrizione:
New England, 1690. Sarah Carrier ha solo nove anni, ma già conosce la fatica del lavoro nei campi e le asprezze della vita dei coloni, alle prese con una terra dura, piena di insidie e di terribili epidemie. Eppure, con la forza e l'innocenza dei bambini, è capace di ritagliarsi spazi di gioco e di intime confidenze con l'adorata cugina Margaret, alla quale è legata da un affetto profondo e da un mondo fantastico in cui c'è posto solo per loro due. Se è facile amare Margaret e i genitori di lei, più difficile per Sarah è capire la propria famiglia, i fratelli, quel padre rigido e austero, sempre chiuso nei ricordi di un misterioso passato nella vecchia Inghilterra. Ma soprattutto le è difficile comprendere la madre Martha, intelligente e rigorosa, lingua tagliente e polso di ferro, così diversa dalle altre donne della colonia... La vittima ideale per quel vento malvagio di sospetto e di fanatismo che travolgerà Salem e i villaggi vicini, in un crescendo di isteria collettiva da cui prenderà il via la caccia alle streghe. E solo quando avrà toccato con mano l'orrore, Sarah capirà che l'amore di una madre ha molti modi di mostrarsi...

Citazioni:
“Un ago è un oggetto tanto piccolo e fragile. Si rompe facilmente. Non può sostenere che un filo sottile. Ma, se è appuntito, riesce a trapassare la stoffa più robusta. Facendo entrare e uscire un ago da una tela, con una quantità adeguata di filo, si può realizzare una vela capace di spostare una nave attraverso l’oceano. In modo simile una lingua affilata e pettegola, grazie al sottilissimo filo delle dicerie, è in grado di confezionare una storia da far sventolare nella brezza. Basta issare quella storia sul pennone delle credenze superstiziose e un’intera città può essere travolta dal vento della paura.”

“La vita non è ciò che si ha o si può tenere. E’ ciò che si può sopportare di perdere. A volte non ci può essere altra scelta che rinunciarvi.”

“Sto ricordando ciò che dovrei dimenticare. Ma il passato di un uomo è come la sua ombra.”

“Non c’è morte nel ricordo.”

lunedì 23 luglio 2012

“Il prigioniero del cielo” – Carlos Ruiz Zafòn



Descrizione:
Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...

Citazioni:
“Ai pazzi sembra sempre che i pazzi siano gli altri.”

“Ho sempre pensato che chi ama appartenere a un gregge deve avere qualcosa della pecora.”

“Un buon bugiardo sa che la menzogna più efficace è sempre una verità a cui è stato sottratto un elemento fondamentale.”

“Il futuro non si desidera, si merita.”

“Ci sono epoche e luoghi in cui essere nessuno è più onorevole che essere qualcuno.”

“Il destino non fa visite a domicilio…bisogna andare a cercarlo.”

“Vedendo il mio amico baciare la donna che amava mi venne fatto di pensare che quel momento, quell’ istante rubato al tempo e a Dio, valesse tutti i giorni di miseria che ci avevano condotto fin lì e tutti quelli che sicuramente ci aspettavano una volta tornati alla vita, e che tutto quanto era onesto e limpido e puro in questo mondo, e che tutto ciò per cui valeva la pena continuare a respirare era in quelle labbra, in quelle mani e nello sguardo di quei due fortunati che capii, sarebbero rimasti insieme fino alla fine delle loro vite.”

domenica 22 luglio 2012

“Amore al profumo di lavanda” – Bridget Asher



Descrizione:
A trent'anni, Heidi ha smesso di sognare. Rimasta vedova troppo giovane, con un figlio troppo piccolo, non riesce più a guardare al futuro. Almeno fino al giorno in cui la madre le propone di trascorrere qualche settimana in Provenza, nella vecchia casa di famiglia dove altre donne prima di lei hanno trovato una cura per il cuore infranto. Heidi accetta e parte alla volta del sud della Francia con il figlio Abbot e la nipote adolescente Charlotte. Si rifugia così nel delizioso paesino ai piedi del Mont Sainte-Victoire che ha ospitato molte estati felici della sua infanzia. Un luogo incantevole dove il tempo sembra essersi fermato e la serenità sembra ancora a portata di mano. E mentre Charlotte deve fare i conti con una notizia inaspettata e i vicini iniziano a curiosare nella vita dei nuovi arrivati, Heidi ritrova Julien, il compagno di mille giochi dimenticati, ora un uomo affascinante e premuroso. Cullati dai venti caldi del Mediterraneo, dal profumo della lavanda e dalle risate a tarda notte, i due riscoprono una complicità che credevano perduta e diventano più uniti che mai. Insieme si dedicano ai lavori di ristrutturazione della grande casa, finendo così sulle tracce di uno sconvolgente segreto di famiglia: un amore proibito, consumato sotto il sole della Provenza, tra vini di ottima annata e squisita pâtisserie francese. Un amore che riesce a risvegliare i sensi di Heidi, aprendo il suo cuore alla magia di una casa in cui tutto pare finalmente possibile...


Citazioni:
“Ogni bella storia d’amore cela al suo interno un altro amore.”

“Tutte le verità sono facili da capire una volta che sono state rivelate. Il difficile è scoprirle.”

lunedì 16 luglio 2012

“I Gillespie” – Jane Harris


Descrizione:
Nella primavera del 1888, in seguito al decesso della zia da lei amorevolmente accudita, Harriet Baxter decide di lasciare Londra e viaggiare alla volta di Glasgow. Trentacinque anni, nubile, una piccola rendita annua cui attingere, Harriet arriva nella seconda città dell'Impero nell'anno dell'Esposizione Internazionale. Durante una passeggiata in una giornata insolitamente calda, Harriet soccorre una distinta signora di circa sessant'anni stramazzata al suolo per un malore sconosciuto. Qualche giorno dopo si ritrova a onorare l'invito, elargito in segno di riconoscenza per il suo bel gesto, a casa dei Gillespie, la famiglia della donna soccorsa. Ci sono Elspeth, l'esuberante madre del padrone di casa; Mabel, la figlia di Elspeth inacidita per essere stata abbandonata sull'altare; Kenneth, il figlio belloccio tormentato da un segreto inconfessabile; Annie, la dolce moglie del padrone di casa alle prese con l'educazione di due figlie; il padrone di casa, Ned Gillespie, un giovane, geniale pittore dai tratti meravigliosamente regolari e piuttosto avvenenti, e una punta di tristezza negli occhi blu oltremare. L'incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia. Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l'ombra della tragedia. 

Citazioni:
“Per quanto ci sforziamo, non ci è dato di sfuggire all’inevitabile: siamo tutti condannati a vivere ciò che il destino ha in serbo per noi.”

mercoledì 11 luglio 2012

"Venivamo tutte per mare" - Julie Otsuka


Descrizione:
"Da anni" ha dichiarato Julie Otsuka, "volevo raccontare la storia delle migliaia di giovani donne giapponesi - le cosiddette "spose in fotografia" che giunsero in America all'inizio del Novecento. Mi ero imbattuta in tantissime storie interessanti durante la mia ricerca e volevo raccontarle tutte. Capii che non mi occorreva una protagonista. Avrei raccontato la storia dal punto di vita di un "noi" corale, di un intero gruppo di giovani spose". Una voce forte, corale e ipnotica racconta dunque la vita straordinaria di queste donne, partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a cominciare da quel primo, arduo viaggio collettivo attraverso l'oceano. È su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. A quei giorni pieni di trepidazione, seguirà l'arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l'esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l'attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici. Fin dalle prime righe, la voce collettiva inventata dall'autrice attira il lettore dentro un vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua. 

Citazioni:
"Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi, e non eravamo molto alte. Alcune di noi erano cresciute solo a pappa di riso e avevano le gambe un po’ storte, e alcune di noi avevano appena quattordici anni ed erano ancora bambine. Alcune di noi venivano dalla città e portavano abiti cittadini all’ultima moda, ma molte di più venivano dalla campagna, e sulla nave portavano gli stessi vecchi kimono che avevano portato per anni - indumenti sbiaditi smessi dalle nostre sorelle, rammendati e tinti più volte. Alcune di noi venivano dalle montagne e non avevano mai visto il mare, tranne che in fotografia, e alcune di noi erano figlie di pescatori che conoscevano il mare da sempre. Forse il mare ci aveva portato via un fratello, un padre o un fidanzato, o forse un triste mattino una persona cara si era buttata in acqua e si era allontanata a nuoto, e adesso anche per noi era arrivato il momento di voltare pagina."

“Colazione da Darcy” – Ali McNamara



Descrizione:
Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare. Secondo le ultime volontà della donna, però, per entrarne in possesso, Darcy dovrà trascorrere almeno dodici mesi sull’isola di Tara, al largo delle coste occidentali dell’Irlanda. Una bella sfida, non c’è che dire, per una come lei, abituata alla frenetica vita londinese. Ma forse un cambiamento è proprio ciò di cui Darcy ha bisogno, così, senza quasi rendersene conto, da un giorno all’altro si ritrova a dover dire addio alle amate scarpe con il tacco per indossare un paio di orribili stivali. Adattarsi alla spartana vita dell’isola sarà un’impresa tutt’altro che facile, ma nel ristorantino appena aperto, tra una tazza di tè e i biscotti fatti in casa, Darcy scoprirà che l’isola ha molto da offrire… E dopo le difficoltà iniziali, il calore e l’affetto della piccola comunità di Tara finiranno per conquistare anche la mondana Darcy. Nuovi amici e forse un nuovo amore l’attendono dietro l’angolo: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot, saprà far battere il suo cuore?
 
Citazioni:
“Perché nei ricordi d’infanzia il sole splende sempre più del normale?”        

“L’apparenza dovrebbe riflettere la personalità, non essere una maschera che nasconde quel che c’è sotto.”

venerdì 6 luglio 2012

“La cattedrale ai confini del mondo” – Paloma Sànchez-Garnica



Descrizione:
Galizia, IX secolo. Una strana distesa di stelle illumina tra le nebbie un punto preciso di quella terra ai confini del mondo. Da anni, un eremita di nome Pelagio tenta invano di attirare su quel fenomeno l'attenzione del vescovo Teodomiro. Quando questi si convince a seguirlo sul posto, insieme al suo fedele scrivano, i tre vi trovano un sepolcro contenente delle reliquie. Nessuno può attribuirle con certezza all'Apostolo Giacomo, che secondo antiche leggende avrebbe predicato in quella regione. Ma nulla può impedire loro di gridare al miracolo. Regno di Borgogna, XI secolo. Una sera di fine luglio, il sole al tramonto rischiara due simboli scolpiti dentro una chiesa abbandonata: sono incomprensibili per Mabilia, primogenita del conte di Montmerle, ed Ernaud, figlio di un umile scalpellino. La ragazzina ribelle ha accompagnato l'amico alla scoperta di quel luogo tetro, dove, in una cripta, sembrano celarsi segreti molto importanti. Gli epitaffi sulle lapidi promettono infatti maledizione eterna a chiunque osi profanare quelle sepolture e trafugare l'Inventio: il manoscritto vergato da un amanuense chiamato Martin di Bilibio. Ben presto, su Mabilia si abbatterà la persecuzione di uno zio usurpatore e la giovane sarà costretta alla fuga, travestita da monaco. Ritroverà però quei segni enigmatici nei vari luoghi di culto che costellano il cammino dei pellegrini diretti a Santiago di Compostela, e intreccerà il proprio destino a quello di uomini capaci di carpire l'anima delle pietre. 

Citazioni: 
“I potenti avevano nelle loro mani la vita degli altri, dei deboli, di coloro che non avevano modo di difendersi. Capii che avevano il potere di influenzare a loro piacimento il destino altrui, se da ciò potevano trarne vantaggio, e che la realtà poteva essere manipolata con facilità, sempre a favore del più forte.”

“Non c’è saggio peggiore di chi ritiene validi solo i propri ragionamenti.”

“Abbiamo tutti paura. Nessuno riesce a liberarsi da questo sentimento che nasce e muore insieme a noi a che la maggior parte delle volte ci aiuta a sopravvivere.”

“La fede non ha nulla a che vedere con la certezza delle cose. Se pretendessimo che tutto ciò in cui crediamo sia indubbio, a cosa servirebbe la fede? Per molte persone credere rappresenta un sollievo che permette loro di affrontare le avversità dell’esistenza.”

“La fede non ha bisogno di certezze per alimentarsi.”

“Con il tempo ho imparato che per trovare la verità della storia è necessario cercare tra le ombre.”