Descrizione:
La città è avvolta nel silenzio della notte. Ma Ellen non riesce a prendere sonno. Si domanda se quegli occhi che ha incrociato di sfuggita siano proprio di Andreas, il suo amico d'infanzia che non vede da anni. Tutto è partito da quell'attimo. Da allora è stato impossibile frenare il flusso dei ricordi che l'hanno riportata dove non avrebbe mai voluto: a Grund. Alla casa tra i salici sulla riva del fiume; al gracchiare lontano delle rane; al riflesso dorato dei campi di girasole. Lì dove Ellen è cresciuta ed è stata felice, si è innamorata, ma ha anche sofferto. Per sua madre che, ogni giorno più distante da lei, non poteva più rallegrarla con la magia dei suoi dolci; per la fine della sua amicizia con Andreas che all'improvviso, senza spiegazione, ha deciso di non parlare più con nessuno. Per l'abbandono di Lutz, il padre di sua figlia, che un giorno è andato via senza fare ritorno. Per Marthe che non è mai riuscita a esprimersi veramente, lasciando che fossero le pagine del suo diario a parlare per lei. Ma ora che le lancette corrono trascinate dall'insonnia, Ellen deve fare i conti con il suo passato. Deve cercare delle risposte ai troppi misteri che affollano la sua mente. Deve scoprire se era davvero Andreas l'uomo che ha incontrato. Se lui, che l'ha visto per l'ultima volta, sa cosa è successo a Lutz. Perché a volte ciò che chiamiamo vita in realtà è un sogno, e ciò che chiamiamo sogno è vita.
Citazioni:
“Chissà se quell’altra metà della vita, durante la quale crediamo di essere svegli, non è un altro tipo di sonno, un po’ diverso dal primo, dal quale ci svegliamo quando crediamo di dormire? E chi dubita che se si sognasse in compagnia e per caso i sogni concordassero, circostanza abbastanza comune, e invece si vegliasse in solitudine, ciò che crediamo vero risulterebbe capovolto?”
Voto: 3/5
La mia opinione:
Il primo libro della Hagena mi aveva affascinata nelle descrizioni e nell'atmosfera sospesa e rarefatta dell'antica dimora d'infanzia, ma mi aveva delusa nel finale che poco svelava della vicenda e lasciava con molti interrogativi. In questo caso invece la storia è abbastanza chiara e anche il finale non lascia punti in sospeso anche se alcune parti possono essere interpretate liberamente dal lettore. Nei primi capitoli si fatica un po' ad entrare in sintonia con lo stile narrativo che alterna parti di diario scritte da uno dei personaggi al racconto passato e presente della protagonista Ellen. Nello stesso capitolo ci dobbiamo quindi districare tra salti temporali e diverse versioni dello stesso episodio narrate da più persone. Capito ciò la storia diventa abbastanza interessante, anche se ho trovato un po' noiose le disquisizioni quasi a livello medico sul sonno e le varie patologie ad esso legate. I ricordi di Ellen durano quanto una notte insonne e ci raccontano una storia di antiche amicizie e improvvise sparizioni, di amori perduti e sogni infranti. Sicuramente un libro non banale, scritto da un'autrice che non stupisce ma allo stesso tempo non delude.