sabato 23 luglio 2011

“Il sogno infinito” – Harry Bernstein


Descrizione:
I sogni sono importanti nella casa di Harry. Per tutta l'infanzia, lui e i suoi cinque fratelli crescono sentendo la madre colorare il loro povero mondo con le proprie fantasie, e allora le stanze spoglie della casa si riempiono magicamente di mobili e di lussi, la fame diventa più sopportabile e le urla del padre, un ebreo polacco emigrato in Inghilterra e sempre attaccato alla bottiglia, fanno meno paura. Ma i sogni, si sa, sono come le bolle di sapone: bellissime finché le si osserva in lontananza, peccato che, quando si cerca di afferrarle, non resti niente in mano. Solo la mamma non si rassegna e continua a inseguire il suo sogno più grande, l'America. Finché, un mattino, quando Harry ha dodici anni, incredibilmente quel sogno si avvera. Il postino recapita una busta proveniente da un'agenzia di viaggi sconosciuta. Quando Harry la apre e vede uscirne otto biglietti per il piroscafo diretto oltreoceano, anche se tutti sanno che è meglio non svegliare papà, tornato a notte fonda dal pub, non è possibile trattenersi dal gridare di gioia. Improvvisamente una nuova vita piena di promesse sembra accessibile e la famiglia attraversa per l'ultima volta la strada di ciottoli sotto casa, dice addio ai vicini, alle fabbriche e alla cittadina operaia del Lancashire in cui ha vissuto per anni e si mette in viaggio per raggiungere alcuni parenti emigrati a Chicago. Harry è senza parole: per la prima volta vede una grande città, con i suoi grattacieli, le macchine e un lago enorme come il mare, mentre con i fratelli può finalmente godersi gli agi bramati per anni: la luce elettrica, una vasca da bagno, il telefono. Ma la Grande Depressione non risparmia nessuno e risveglia i fantasmi che sembravano relegati nel passato. Harry e la madre dovranno quindi prendere una decisione che cambierà per sempre le loro vite: lasciarsi alle spalle tutto e trasferirsi a New York, dove il sogno rincorso per una vita diventerà finalmente realtà.

Citazioni:
“I sogni avevano un ruolo importante nelle nostre vite… erano sempre là a rischiararci un poco l’esistenza, solo che andavano e venivano: splendidi finché duravano ma fragili ed evanescenti. Erano come le bolle di sapone che soffiavamo dalla pipa di terracotta; le facevamo volteggiare nell’aria in una sfilata di colori allegri, magnifiche ma struggenti. Allungavamo la mano per afferrarne una, ma quella, appena la toccavamo, scoppiava e svaniva.”

“Come ci si sente quando si avvera un sogno? Quando la bolla che cerchi di afferrare non scoppia, ma ti resta in mano intatta, splendida e rosea come quando galleggiava nell’aria?”

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