mercoledì 28 gennaio 2015
"L'ultima estate a Deyning Park" - Judith Kinghorn
Descrizione:
L'estate è la stagione più bella a Deyning Park. E come se la grande tenuta della famiglia Granville si risvegliasse dal torpore invernale per prepararsi a ospitare balli eleganti e ricevimenti sfarzosi. Anche per la giovane Clarissa l'estate è una stagione di rinascita; dopo mesi di solitudine, lei può finalmente riabbracciare i fratelli e godere di una nuova, inaspettata compagnia: quella di Tom, l'affascinante figlio della governante che, grazie all'intervento di un misterioso benefattore, ha potuto iscriversi all'università. Dapprima intimidita da quel ragazzo così taciturno e rispettoso del proprio ruolo - stare sempre un passo indietro e assistere alla vita dei Granville da dietro le quinte -, Clarissa a poco a poco stringe con lui una profonda amicizia, che poi sfocia in un grande amore. Un grande amore segreto, perché è chiaro che i suoi genitori non lo approverebbero mai. Ma Tom è ambizioso e determinato, e le fa una promessa solenne: una volta terminati gli studi, si trasferirà a Londra per esercitare la professione di avvocato e, non appena sarà diventato abbastanza ricco da colmare il baratro che lo separa dai Granville, chiederà la sua mano. Il destino, però, volta loro le spalle. Non soltanto qualcuno scopre la loro relazione clandestina, ma è il 1914, e quella sarà l'ultima estate di felicità a Deyning Park. Come una tempesta, la guerra si abbatterà sull'Inghilterra, spazzando via i sogni di Clarissa e le aspirazioni di Tom, la fortuna dei Granville e l'innocenza della giovinezza...
Citazioni:
"Nessuno di noi sarebbe potuto tornare a prima della guerra, all'istante più breve di tutti, quand'eravamo inebriati dall'attesa di una vita ancora da vivere."
"Quando la primavera alla fine arriva non smette mai di sorprendermi con la sua delicatezza e il suo tepore, con le sue albe inaspettate e il suo giubilo febbrile. E' una sinfonia di colori in festa e vibrante luminosità; è memoria rinnovata, è il risveglio dei sensi che tornano alla vita; e io mi ritrovo innamorata. Perchè non esiste un'altra stagione che ispiri sentimenti tanto romantici. Non esiste un altro periodo dell'anno che ci regali la gioia di sentirci tutt'uno con l'universo."
"E in un istante di déjà vu compresi finalmente una cosa: che il passare del tempo non esiste, esiste solo l'arco delle stagioni: un cerchio, non una linea. I momenti possono tornare, e lo fanno."
Voto: 5/5
La mia opinione:
Mi sono buttata nella lettura di questo romanzo, che dimorava già da un paio d'anni nel mio scaffale, con la convinzione di leggere la solita storia d'amore ambientata durante la guerra e i vari clichè di abbandoni, incontri e tragedie.
Ne ho letti a decine con trame simili a queste, romanzi di Pearce, Morton, Link e molte altre ma pochi mi hanno appassionata come questo. Scritto benissimo, ricco di riflessioni profonde e piccoli segreti che stimolano la lettura, come gli spezzoni di lettera all'inizio di ogni capitolo che ci lasciano fino alla fine con il fiato sospeso per scoprire il mittente e il destinatario. La vicenda ruota intorno all'amore impossibile tra il determinato Tom e la ricca Clarissa, inaccessibile a lui a causa delle diverse classi sociali; a cambiare le carte in tavola ci penserà lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e lo sconvolgimento delle vite di entrambi. Sullo sfondo, l'affresco di una classe sociale in decadimento tra antiche tradizioni e nuove mode. Tutto perfetto, compreso il finale dolceamaro che svela ogni punto in sospeso della storia. Avrei preferito soltanto una copertina diversa...magari soltanto l'immagine della dimora visto che nel libro, la tenuta di Deyning Park è parte fondamentale della narrazione.
lunedì 19 gennaio 2015
"L'arte di ascoltare i battiti del cuore" - Jan Philipp Sendker
Descrizione:
A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall'aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile. Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con fare indagatorio. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre è scomparso. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni. Tin Win, arrivato negli Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido... un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok. L'atroce sospetto che una simile ricostruzione della vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre. La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste struggenti parole: "Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l'ultima volta".
Citazioni:
"Possono le parole avere le ali? Possono catturarci e condurci in un altro mondo? Possono farci tremare, come le forze della natura fanno tremare la terra? Possono arrivare ad aprire le stanze più segrete della nostra anima?"
"Ci sono momenti in cui la vita cambia completamente il suo corso? In cui il mondo come noi lo conosciamo cessa di esistere? Momenti che ci fanno diventare di colpo diversi?
Forse l’istante in cui la persona amata confessa di amare un altro e ci abbandona?
Il giorno in cui muore nostro padre o nostra madre o il nostro migliore amico?
L’attimo in cui il medico ci dice che abbiamo un tumore al cervello? Oppure momenti cosi sono solo il punto di arrivo di un processo lento e non ci coglierebbero di sorpresa, se in precedenza avessimo preso sul serio ogni segnale di pericolo invece di ignorarlo? E poi, quegli istanti stravolgono davvero la nostra vita, o sono soltanto attimi di dolore o di ribellione, dopo i quali riprendiamo a vivere con le stesse abitudini, le stesse preferenze o repulsioni, le stesse paure e gli stessi impulsi, magari celati sotto altre vesti?
E se esistono, questi momenti di svolta, ne siamo consapevoli o riconosciamo il cambiamento che essi comportano solo molto tempo dopo, quando ci guardiamo indietro?"
"Ci sono ferite che il tempo non sana, ma che rende così piccole da consentirci, alla fine, di continuare a vivere."
"I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i piu ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c'è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l'essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più di impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso. Parlo di quell'organo che è dentro di noi e per il quale non c'è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore."
"Ci sono cose che le persone che vanno per il mondo su due piedi non possono capire. Credono che si possa vedere soltanto con gli occhi. E credono che le distanze si possano superare solo con i passi."
"Esiste solo una forza più grande della paura, l'amore."
"La vita è un dono da non disprezzare. Un dono pieno di enigmi, nel quale dolore e felicità sono inscindibilmente legati l'uno all'altra, e ogni tentativo di godere dell'una senza soffrire dell'altro è destinato a fallire."
"E’ strano, ma una confessione, una rivelazione non ha più alcun valore quando arriva al momento sbagliato. Se giunge troppo presto ci sconvolge, perché non siamo ancora pronti e non capiamo quanto valga. Se arriva troppo tardi, la chance è perduta: la diffidenza, la delusione, sono troppo grandi, la porta è chiusa. Ciò che dovrebbe avvicinare due persone, in entrambi i casi, finisce per accrescere la distanza."
“Perché vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male. Per questo riconosciamo come amore solo quello che corrisponde all'immagine che ne abbiamo. Vogliamo essere amati come amiamo noi. Ogni altro modo ci è estraneo, lo guardiamo con sfiducia, ne fraintendiamo i segni, non capiamo la sua lingua. Accusiamo. Affermiamo che l'altro non ci ama. E invece forse ci ama in un modo tutto suo, che noi non conosciamo.”
Voto: 5/5
La mia opinione:
Libro stupendo, perfetto; uno di quelli che non si dimenticano e che cambieranno la percezione del mondo che vi circonda. Una storia struggente, romantica, poetica e delicata che parla di amore assoluto al di sopra del tempo e dello spazio, di antiche tradizioni e credenze in un luogo incantevole e misterioso come la Birmania dei primi del '900. Finale triste ma perfetto, corredato da un lieto colpo di scena. Impossibile non amare una storia così! E una volta terminato...chiudete gli occhi...e provate a sentire...con l'udito ma soprattutto con il cuore.
lunedì 12 gennaio 2015
"Il libro dei ricordi perduti" - Louise Walters
Descrizione:
Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all'interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. E indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all'oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d'amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette, passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di noi.
Citazioni:
"Ripulisco i libri. Spolvero i dorsi, le pagine, a volte una per una; un lavoro meticoloso, nocivo, persino, perché la polvere mi va su per la gola. Trovo le cose nascoste dentro: fiori secchi, ciocche di capelli, ricevute, etichette, scontrini, fotografie, cartoline, biglietti di ogni genere. Lettere personali scritte da persone comuni."
"Non riesco a disfarmi di frammenti di vita che un tempo hanno significato tanto per qualcuno, e magari significherebbero tanto ancora oggi."
"Sapevo che sarebbe stato per sempre, al di là del tempo che non ci sarà più."
"Non ci sono dei. Questo lo so. La vita, quella che chiamiamo vita, non ha alcun senso. Il mondo è pieno di follia, crudeltà, ingiustizia. Quello che rende felice una persona rende infelice un'altra. Non c'è nulla di personale, non esiste nessuna entità superiore lassù o quaggiù che complotta contro di noi. Le cose succedono perché possono succedere. Non c'è alcun senso al di là della vita stessa, del fatto di respirare, dormire, mangiare, parlare, amare e odiare. E le sconfitte! Cominciamo a perdere nel momento in cui nasciamo, o qualunque sia il momento in cui la vita comincia. Io non so quando comincia. C'è qualcuno che lo sa? La vita è dura e lo sarà sempre. Io questo credo."
Voto: 4/5
La mia opinione:
Nelle prime 50 pagine ho fatto un po' di fatica, non riuscivo a capire completamente i collegamenti tra i vari protagonisti e i salti temporali. Poi mano a mano che i personaggi venivano delineati mi sono immersa nella lettura e sono arrivata alla fine senza interruzioni. La trama potrebbe sembrare un po' scontata e simile ad altri romanzi, ma il finale sorprende perchè esce dal clichè del lieto fine a tutti i costi, preferendo una conclusione più credibile e appassionante. Mi è piaciuto il tipo di scrittura, con l'idea dell'autrice di far iniziare ogni capitolo con frammenti di frasi, lettere e ricordi; mi è piaciuta l'atmosfera del cottage rosso nel passato, e la libreria polverosa nel presente. A stupirmi è stata la vita di Dorothy...anzi Dorothea, con le sue scelte sofferte e la forza nel superare le difficoltà e nell'ottenere infine l'unica cosa che aveva sempre desiderato, a discapito però del grande amore. Un libro che sembra a prima vista un po' scontato e con una trama già letta, ma che vi sorprenderà coinvolgendovi completamente nella lettura e lascerà qualcosa di sè anche dopo aver girato l'ultima pagina.
mercoledì 7 gennaio 2015
"La biblioteca dei libri proibiti" - John Harding
Descrizione:
New England, 1891. È notte fonda ormai. Nell'antica dimora di Blithe House regnano il silenzio e l'oscurità. Per Florence, giovane orfana di dodici anni, è finalmente giunto il momento che ogni giorno aspetta con ansia. Attenta a non far rumore, sale le scale ed entra nella vecchia biblioteca. Nella grande stanza abitata dalla polvere e dall'abbandono ci sono gli unici amici che le tengano davvero compagnia, i libri. Libri proibiti per Florence. Non potrebbe nemmeno toccarli: da sempre le è vietato leggere. Così le ha imposto lo zio che l'ha allevata con il fratellino Giles. Un uomo misterioso, che l'ha condannata a vivere confinata in casa insieme alla servitù. Ma Florence è furba e determinata e ha imparato a leggere da sola. Ha intuito che nei libri è racchiusa la strada per la libertà. Perché proprio in quella biblioteca, tra i vecchi volumi di Sir Walter Scott, Jane Austen, Charles Dickens, George Eliot e Shakespeare, si nasconde un segreto legato a doppio filo alla morte dei suoi genitori. Una terribile verità che, notte dopo notte, getta ombre sempre più inquietanti sulla vita di tutti. Strani episodi iniziano a sconvolgere la dimora. Prima la morte violenta e inspiegabile di una delle governanti, poi l'arrivo della nuova istitutrice del fratellino, che odia Florence con tutta se stessa. Per la ragazza camminare per i corridoi della casa è sempre più pericoloso.
Incipit:
"È una storia curiosa quella che ho da raccontarvi, non facile da assimilare e comprendere, ed è una bella fortuna che io abbia le parole adatte a questo compito. E lo dico io, anche se forse non dovrei, perché per una ragazza della mia età me la cavo bene con le parole. Molto bene, a dirla tutta. Ma per via delle concezioni rigide di mio zio a proposito dell’istruzione femminile, ho nascosto la mia eloquenza, l’ho imboscata, confinando nei miei pensieri ogni forma espressiva, a eccezione delle più semplici. Un nascondimento siffatto è diventato un’abitudine ed è cominciato per colpa della mia paura, la mia grandissima paura che se avessi parlato come pensavo si sarebbe capito che ero stata sui libri e allora mi avrebbero vietato la biblioteca."
Voto: 4/5
La mia opinione:
Libro scritto in maniera geniale che mi ha ricordato molto un altro romanzo gotico, "I Gillespie"; penso che chi ha assegnato voti negativi non abbia capito il significato del libro e soprattutto il finale, affidato interamente al giudizio del lettore... E' proprio questo il bello dei romanzi psicologici...arrivare alla fine e veder cadere tutte le certezze avute fino a quel momento, leggere con attenzione e rimettere insieme, pagina dopo pagina, ogni tassello del puzzle!
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