venerdì 10 marzo 2017
"L'anno dei fiori di papavero" - Corina Bomann
Descrizione:
Il calore di una famiglia numerosa e due genitori che si amano: è questo che Nicole ha sempre sognato fin da bambina. Cresciuta da una madre single che non ha mai voluto parlarle di suo padre, né accogliere un altro uomo nello loro piccola ''casa di donne'', Nicole è fuori di sé dalla gioia quando, a 38 anni, scopre di essere incinta. Talmente felice da sperare che il fidanzato David - da sempre contrario a mettere su famiglia - possa comunque seguirla in questa avventura. Ma quando David la abbandona e Nicole scopre che il bambino ha un problema cardiaco, l'unico rifugio sicuro sarà proprio la tenuta vinicola della madre Marianne. Determinata a sapere se la malattia del bimbo è ereditaria, Nicole riesce finalmente a convincerla a parlarle di suo padre. Un viaggio a ritroso che la porterà in Lorena, a Bar-le-Duc, un villaggio circondato da vigneti e magnifici campi di papavero, dove Marianne aveva lavorato come insegnante negli anni '70, scoprendo a sue spese il radicato astio degli abitanti verso i tedeschi. Ma non tutti vedevano in Marianne una nemica, soprattutto l'affascinante viticoltore Michel, che però era già promesso a un'altra donna...
Citazioni:
"Perché scattare ancora foto? (...) Per conservare attimi di felicità, o mantenere in vita qualcuno per sempre? Tuttavia, se le persone che ami non hanno un posto nel tuo cuore, come può una scatola o un album tenere vivo il loro ricordo?"
Voto: 2/5
La mia opinione:
Questa autrice mi aveva entusiasmato nei primi romanzi, ma poi nelle ultime uscite si è rivelata quasi sempre una delusione. Anche in questo caso, pur avendo di fronte un romanzo con un'ottima trama, trovo che i dialoghi e le situazioni scelte per descrivere questa storia siano inverosimili e privi di realismo. Non ho trovato nessun passaggio particolarmente avvincente e ogni vicenda è affrontata con leggerezza e superficialità. Anche il finale era prevedibile fin dall'inizio, forse ho letto troppi romanzi di questo genere ma speravo in qualcosa di più evocativo e convincente.
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