Lansquenet-sous-Tannes, un villaggio al centro della Francia, è una comunità chiusa, dominata con rude benevolenza dal giovane curato Francis Reynaud. Nel villaggio arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. Vianne rileva una vecchia pasticceria, ribattezzata La Celeste Praline, che ben presto diviene agli occhi del curato un elemento di disordine. Ben presto il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice. E lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Qaresima, diventa inevitabile.
"Siamo arrivate con il vento del carnevale. Un vento tiepido per febbraio, carico degli odori caldi delle frittelle sfrigolanti, delle salsicce e delle cialde friabili e dolci cotte alla piastra proprio sul bordo della strada, con i coriandoli che scivolano simili a nevischio da colletti e polsini e finiscono sui marciapiedi come inutile antidoto contro l'inverno. C'è un'eccitazione febbrile nella folla disposta lungo la stretta via principale, i colli che si allungano per vedere il carro fasciato di carta crespata, con i suoi nastri svolazzanti e le coccarde di cartoncino. Anouk guarda, gli occhi spalancati, un palloncino giallo in una mano e una trombetta nell'altra, tra un cesto per la spesa e un triste cane marrone."
***
Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite, perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità. Ma tutto è diverso da prima. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna con le scarpe rosse, e tutto cambia.
Citazioni:
"Vianne Rocher. Ne è passato del tempo da quando portavo quel nome. Come un cappotto, amato ma ormai riposto nell'armadio, mi ero quasi dimenticata di quanto mi facesse star bene, di come fosse caldo e confortevole."
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Descrizione: Il vento ha ricominciato a soffiare. Vianne Rocher lo sa: è un segnale, qualcosa sta per succedere. Quando riceve una lettera inaspettata e misteriosa, capisce che ormai niente può opporsi a quel richiamo. Vianne non ha altra scelta che seguirlo e tornare a Lansquenet, il villaggio dove tutto è cominciato, il paese dove otto anni prima aveva aperto una cioccolateria. Qui, adesso come allora, regnano ancora la diffidenza e i pregiudizi, ma molte cose sono cambiate. Il profumo delle spezie e del thè alla menta riempie l'aria, donne vestite di nero camminano veloci e a capo chino per le viuzze e di fronte alla Chiesa, sulla riva del Tannes, è stato costruito un minareto. All'inizio la convivenza tra gli abitanti e la comunità musulmana era stata tranquilla e gioiosa, ma un giorno tutto era cambiato ed erano iniziate le incomprensioni, le violenze, il fuoco. Il curato Francis Reynaud è disperato e vuole a tutti i costi salvare la sua comunità e tornare all'armonia di una volta.
E ha capito che solo una donna può aiutarli, Vianne, l'acerrima nemica di un tempo. Solo lei potrebbe portare la pace, solo lei potrebbe capire gli occhi diffidenti e impauriti delle donne che si celano sotto il niqab. Ma soprattutto solo lei può comprendere l'enigmatica e orgogliosa Inès. Ma non è facile leggere la paura e sconfiggere le ipocrisie e le menzogne che serpeggiano tra le due comunità. Eppure Vianne sa come fare, c'è una vecchia ricetta che potrebbe venirle in soccorso...
Incipit:
"Una volta qualcuno mi ha detto che, solo in Francia, ogni anno duecentocinquantamila lettere vengono recapitate a persone morte. Quello che non mi ha detto è che, a volte, i morti rispondono."
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Voto complessivo dei tre romanzi: 5/5
La mia opinione:
Ho deciso di farmi un regalo e rileggere, per la prima volta consecutivamente, la trilogia di Joanne Harris con protagonista Vianne Rocher, in modo da non perdere alcun dettaglio e avere una visione dell'intera storia senza interruzioni e salti temporali. Devo dire che il mio preferito resta comunque "Chocolat" perchè è in questo volume che incontriamo e impariamo a conoscere tutti i personaggi principali che ci accompagneranno poi per tutta la lettura; prima di tutti Vianne, circondata da quell'aura di magia e profumo di spezie, che consulta i tarocchi e sa leggere nelle vite delle persone, sempre in fuga dal vento e da se stessa. Poi la figlia Anouk, accompagnata dall'immancabile Pantoufle, una piccola straniera che corre per le vie di Lansquenet alla ricerca di nuovi giochi e amici; il parroco Raynaud, che svetta nella sua torre in piena quaresima, pronto a spegnere sul nascere ogni inziativa che sia contraria alla sua visione puritana e cristiana della vita. In "Chocolat" conosciamo anche tanti altri personaggi indimenticabili come l'anziana e anticonformista Armande, che tanto ci mancherà nei successivi volumi, la problematica Josephine e infine Roux, lo zingaro del fiume, così affascinante e misterioso, riservato e ostile verso quasi tutti gli altri abitanti del paese. Tutta la storia ruota attorno al cioccolato, servito in tazze fumanti o trasformato in delicati mediants, praline al latte, tartufi al cacao, offrendo ribellione e tentazione agli abitanti di Lansquenet-sous-Tannes. Provo da sempre un amore smisurato per questo libro, così ricco di magia e profumi, in uno scontro tra sacro e profano che ammalia il lettore e lo fa innamorare di ogni pagina.
Il secondo volume "Le scarpe rosse" cambia completamente ambientazione, ci troviamo nel quartiere di Montmartre a Parigi nel periodo natalizio e un nuovo personaggio fa irruzione nella vita di Vianne (anzi di Janne) portando scompiglio e molte novità: la trasformista Zozie de l'Alba, ladra di identità e di vite. Quello che sconcerta all'inizio della lettura è trovare una Vianne completamente diversa da quella che abbiamo conosciuto in "Chocolat", priva di entusiasmo e di quella sfacciataggine che l'aveva contraddistinta nella sua battaglia contro il curè Raynauld; è una Vianne spenta e rassegnata a vivere nell'anonimato di un piccolo negozio di dolci, dove non si producono più cioccolatini e dove ogni traccia di magia è stata proibita e relegata in fondo a una scatola insieme ai tarocchi e alla vecchia identità, per il bene di Anouk (ormai cresciuta) e della piccola Rosette. Ma grazie all'arrivo di Zozie e dell'enigmatico Roux e al girare del vento, ogni antica ricetta verrà rispolverata e pagina dopo pagina ritroveremo tutto l'entusiasmo e il fascino perduti. Di questo volume mi piace molto il fatto che sia ambientato nel periodo natalizio, con le luminarie che splendono lungo le vie di Parigi, le neve che scende silenziosa e le dolci creazioni di Vianne e Zozie che brillano in vetrina!
L'epilogo della storia si ha nel terzo volume "Il profumo delle pesche e delle rose". Il vento ha ripreso a soffiare e amici ormai lontani chiedono il ritorno di Vianne a Lansquenet-sous-Tannes. Quello che troviamo è però un paese molto diverso da quello di otto anni prima, dove una nuova etnia culturale e religiosa si è contrapposta al potere del curè Raynauld portando scompiglio e malessere per tutti gli abitanti, in un caldo e afoso agosto di Ramadan. E Vianne sarà di nuovo costretta a rispolverare le sue "magie" per cercare di ristabilire l'ordine e riportare l'armonia in quella che ha sempre considerato essere "casa sua". E' stato bellissimo ritrovare tanti personaggi di "Chocolat", dall'ormai cresciuto Luc, nipote di Armande, alla diffidente Josephine e perchè no, lo stesso parroco Francis Raynauld in una nuova veste più terrena e amichevole.
Ho deciso di fare questa tripla recensione perchè a distanza di anni dalla prima lettura, ci tenevo ancora molto a parlarvi di questa autrice e in particolare di questi romanzi, perchè nessuno come la Harris è riuscito a sorprendermi e farmi innamorare di una storia, di un personaggio e di un luogo che come in tutte le favole, in realtà non esistono...
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