Descrizione:
Barcellona, 1932. In una vigilia di Natale
apparentemente simile alle altre, Maria del Roser Golorons vedova Lax
esce con la fedele domestica Conchita per trascorrere tutta la giornata
ai Grandi Magazzini El Siglo, inconsapevole degli eventi che stanno per
travolgere la sua famiglia e la sua città. Pochi anni più tardi, alle
soglie della guerra civile, il celebre pittore modernista Amadeo Lax
dipinge il suo capolavoro in ricordo della moglie Teresa che lo ha
abbandonato: un affresco superbo, fatto di luci intense e contrasti
imprevisti, che nella sensualità del tratto nasconde un'oscurità
indecifrabile. Quasi ottant'anni dopo, l'esperta d'arte Violeta Lax,
nipote di Amadeo, riceve un misterioso invito da una sconosciuta signora
italiana che afferma di avere importanti notizie da comunicarle.
Incuriosita, Violeta decide di incontrarla, ma prima vuole fermarsi a
Barcellona per visitare la casa di famiglia, ormai in stato di
abbandono, e ammirare per l'ultima volta l'affresco realizzato da suo
nonno prima che venga rimosso. Inizia così per Violeta un viaggio nel
tempo sulle tracce della storia familiare, lungo i vicoli e le strade
eleganti di una Barcellona scintillante e piena dell'energia
irrefrenabile dell'inizio del Novecento; lungo le fortune e le disgrazie
dei Lax, segnate dall'arte di Amadeo, genio crudele che interpreta
nelle sue opere tutta l'inquietudine, la brama di certezze e la
brutalità della nuova epoca.
Citazioni:
“Sono
tra quelli ancora convinti che le parole scritte a mano contengano molto più
che un semplice messaggio: il battito della mano che le traccia, L’umidità di
una lacrima che le accompagna e magari anche la scossa dell’emozione che le
giustifica.”
“Tutto
passa. Oppure cambia pelle. Capita a tutti. E’ solo questione di tempo e vedrai
ogni cosa sotto un’altra luce.”
“Ma
se la vita ci può sorprendere con un finale improvviso, alle volte ci regala
anche una nuova opportunità. Una rinascita. Silenzio. Un portone che cigola.
Qualcuno varca l’antica soglia di casa, guarda con occhi sorpresi, si azzarda a
lasciare un’impronta sulla polvere che copre il marmo d’ingresso. Penetra il
segreto. Avanza. Ogni volta che accade, noi tutti, pietre e fantasmi, fremiamo
per l’agitazione.”
“La
gente non è amica del progresso. Se tutti gli innovatori del mondo avessero
dato retta alle proteste dei loro concittadini, dipingeremmo ancora bisonti
sulle pareti delle grotte.”
“L’arte
è sempre la prova di qualcosa. Del dominio dei morti sui vivi, se non altro.
Questo è il suo scopo. Ci permette di conservare ciò che il tempo distrugge.”
“L’importante
in ognuno di noi non è quel che luccica.”
“La
posterità allunga le ombre e cancella i profili. Altrimenti, noi generazioni
future troveremmo forse ben poco da ammirare.”
“Ecco
cosa sembra il passato, visto dal presente: un puzzle di cui si è perso qualche
pezzo.”
“Prima
o poi la verità viene sempre a galla. E la verità è l’unica cosa che vale la
pena di lasciare ai posteri di ciò che siamo stati in vita, anche solo uno
sguardo, un gesto elegante o la bellezza effimera di un ricciolo ribelle. O
forse una storia assurda che i nostri eredi ripeteranno tra lacrime o risate.”
“L’arte
è inganno, non c’è dubbio. Ma quando smette di esserlo, pronuncia l’unica
verità che conta.”
“Ma
la vita non si può capovolgere come una clessidra. Il grano caduto non ricresce
più.”
“Non
è mai troppo tardi per fare quello che bisogna fare.”
“Nascere,
morire e cercare qualcosa da fare nel frattempo. Questa è la vita,
semplificando un po’ le cose.”
“Ah,
il tempo, il grande argomento universale. Annienta gli esseri umani. Consuma le
pietre. Fa alzar la voce ai romanzieri. Annoia i fantasmi.”
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