Descrizione:
New England, 1690. Sarah Carrier ha solo nove anni, ma già conosce la fatica del lavoro nei campi e le asprezze della vita dei coloni, alle prese con una terra dura, piena di insidie e di terribili epidemie. Eppure, con la forza e l'innocenza dei bambini, è capace di ritagliarsi spazi di gioco e di intime confidenze con l'adorata cugina Margaret, alla quale è legata da un affetto profondo e da un mondo fantastico in cui c'è posto solo per loro due. Se è facile amare Margaret e i genitori di lei, più difficile per Sarah è capire la propria famiglia, i fratelli, quel padre rigido e austero, sempre chiuso nei ricordi di un misterioso passato nella vecchia Inghilterra. Ma soprattutto le è difficile comprendere la madre Martha, intelligente e rigorosa, lingua tagliente e polso di ferro, così diversa dalle altre donne della colonia... La vittima ideale per quel vento malvagio di sospetto e di fanatismo che travolgerà Salem e i villaggi vicini, in un crescendo di isteria collettiva da cui prenderà il via la caccia alle streghe. E solo quando avrà toccato con mano l'orrore, Sarah capirà che l'amore di una madre ha molti modi di mostrarsi...
Citazioni:
“Un ago è un
oggetto tanto piccolo e fragile. Si rompe facilmente. Non può sostenere che un
filo sottile. Ma, se è appuntito, riesce a trapassare la stoffa più robusta.
Facendo entrare e uscire un ago da una tela, con una quantità adeguata di filo,
si può realizzare una vela capace di spostare una nave attraverso l’oceano. In
modo simile una lingua affilata e pettegola, grazie al sottilissimo filo delle
dicerie, è in grado di confezionare una storia da far sventolare nella brezza.
Basta issare quella storia sul pennone delle credenze superstiziose e un’intera
città può essere travolta dal vento della paura.”
“La vita non
è ciò che si ha o si può tenere. E’ ciò che si può sopportare di perdere. A
volte non ci può essere altra scelta che rinunciarvi.”
“Sto
ricordando ciò che dovrei dimenticare. Ma il passato di un uomo è come la sua
ombra.”
“Non c’è
morte nel ricordo.”
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