Descrizione:
Galizia, IX secolo. Una strana distesa di
stelle illumina tra le nebbie un punto preciso di quella terra ai
confini del mondo. Da anni, un eremita di nome Pelagio tenta invano di
attirare su quel fenomeno l'attenzione del vescovo Teodomiro. Quando
questi si convince a seguirlo sul posto, insieme al suo fedele scrivano,
i tre vi trovano un sepolcro contenente delle reliquie. Nessuno può
attribuirle con certezza all'Apostolo Giacomo, che secondo antiche
leggende avrebbe predicato in quella regione. Ma nulla può impedire loro
di gridare al miracolo. Regno di Borgogna, XI secolo. Una sera di fine
luglio, il sole al tramonto rischiara due simboli scolpiti dentro una
chiesa abbandonata: sono incomprensibili per Mabilia, primogenita del
conte di Montmerle, ed Ernaud, figlio di un umile scalpellino. La
ragazzina ribelle ha accompagnato l'amico alla scoperta di quel luogo
tetro, dove, in una cripta, sembrano celarsi segreti molto importanti.
Gli epitaffi sulle lapidi promettono infatti maledizione eterna a
chiunque osi profanare quelle sepolture e trafugare l'Inventio: il
manoscritto vergato da un amanuense chiamato Martin di Bilibio. Ben
presto, su Mabilia si abbatterà la persecuzione di uno zio usurpatore e
la giovane sarà costretta alla fuga, travestita da monaco. Ritroverà
però quei segni enigmatici nei vari luoghi di culto che costellano il
cammino dei pellegrini diretti a Santiago di Compostela, e intreccerà il
proprio destino a quello di uomini capaci di carpire l'anima delle
pietre.
Citazioni:
“I potenti avevano nelle loro mani la vita degli altri, dei deboli, di coloro che non avevano modo di difendersi. Capii che avevano il potere di influenzare a loro piacimento il destino altrui, se da ciò potevano trarne vantaggio, e che la realtà poteva essere manipolata con facilità, sempre a favore del più forte.”
“I potenti avevano nelle loro mani la vita degli altri, dei deboli, di coloro che non avevano modo di difendersi. Capii che avevano il potere di influenzare a loro piacimento il destino altrui, se da ciò potevano trarne vantaggio, e che la realtà poteva essere manipolata con facilità, sempre a favore del più forte.”
“Non c’è
saggio peggiore di chi ritiene validi solo i propri ragionamenti.”
“Abbiamo
tutti paura. Nessuno riesce a liberarsi da questo sentimento che nasce e muore
insieme a noi a che la maggior parte delle volte ci aiuta a sopravvivere.”
“La fede non
ha nulla a che vedere con la certezza delle cose. Se pretendessimo che tutto
ciò in cui crediamo sia indubbio, a cosa servirebbe la fede? Per molte persone
credere rappresenta un sollievo che permette loro di affrontare le avversità
dell’esistenza.”
“La fede non
ha bisogno di certezze per alimentarsi.”
“Con il
tempo ho imparato che per trovare la verità della storia è necessario cercare
tra le ombre.”
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