lunedì 23 maggio 2011

"Caffè con panna" – Leah Stewart

Descrizione:
Cameron ha quasi trent'anni. Di fidanzati, neanche l'ombra. L'unico anello che abbia mai ricevuto è un dono dell'uomo per cui lavora come assistente, il tanto celebre quanto maturo Oliver Doucet, che di anni ne ha ben novantadue. La vita di Cameron è semplice e regolare: vive all'ultimo piano della grande casa di Oliver, che per lei è come un padre, svolge ricerche per i suoi libri e in cambio gli prepara tramezzini al formaggio e mortadella, i suoi preferiti, e caffè, rigorosamente con tre cucchiai di panna. Fino al giorno in cui riceve una lettera che arriva da lontano: l'invito al matrimonio di Sonia, la sua ex migliore amica. Quindici anni prima, Cameron e Sonia erano inseparabili. Passavano ore a chiacchierare fitto fitto di principi azzurri e sogni nel cassetto; poi il college, i primi amori, la scoperta del sesso, fino alla laurea, e alla promessa di restare sempre amiche per la pelle. Ma proprio durante il viaggio di laurea un litigio misterioso le ha separate, e le due ragazze non si vedono da allora. Adesso Sonia vuole riavvicinarsi all'amica, ma Cameron non ci pensa neanche. Quando però, due mesi dopo, Oliver muore e le lascia un misterioso pacchetto chiedendole, come estremo desiderio, di recapitarlo a Sonia, Cameron non ha altra scelta che quella di partire. Tra lacrime, sbornie e un sacco di risate, sarà un viaggio pieno di ricordi e di incontri, alla scoperta dell'amicizia e, perché no, per Cameron forse finalmente anche dell'amore. 

Citazioni:   
“Ho sempre avuto un debole per le situazioni intermedie, l’autostrada sfuocata fuori dal finestrino, il tempo sospeso, quando tutto ciò che sei stato è una vecchia pelle gettata alla spalle, e tutto ciò che potresti diventare scintilla all’orizzonte. Puoi scegliere quello che vuoi e realizzarlo, l’unico limite è la tua immaginazione.”

“I paesi vanno attraversati in auto e non in aereo, se si desidera realmente rendersi conto della quantità di strada percorsa. Mentre le miglia scompaiono, proiettandoti sempre più lontano dal punto di partenza, è facile credere di stare abbandonando non solo un luogo fisico, ma tutte le sensazioni percepite laggiù, anche il dolore.”

“Gli esseri umani non sono valigie, con un numero finito di oggetti da tirar fuori. Ogni persona è un mondo. Basta guardare una qualunque fotografia, uno sconosciuto, un parente, un carissimo amico. A volte il mistero è l’unica cosa che si riesce a vedere.”

“Nulla è più strano del familiare che diventa estraneo. Una villetta sulla tua strada che non ti sei mai fermato a guardare e che pare piovuta dal cielo insieme ai suoi cespugli di rose e alle biciclette nel cortile, una casetta magica spuntata dalla nebbia. Una voglia sulla tua schiena che non hai mai notato in venticinque anni di vita. E se in realtà non si sapesse nulla? Il mondo può spaccarsi come un uovo, sputare fiamme nelle foreste e fiumi nelle strade.”

"Sembravamo fatti per essere incastrati, come se nulla, prima di noi, avesse mai davvero combaciato.”

"Nulla ti fa sentire più solo dell'essere in collera con qualcuno che si mostra indifferente alla tua rabbia. E' come giocare a squash senza compagno. Ogni emozione rimbalza e ti ritorna addosso."

“Tutti finivano per andarsene a un certo punto, per cui la vita offriva due possibilità: o eri quello che se ne andava per primo, oppure eri quello che veniva abbandonato.”

"Mio padre una volta mi aveva rivelato che un lieto fine è solo il punto in cui uno decide di interrompere il racconto della storia. Io ho deciso di fermarmi qui. Succederanno ancora tante cose, alcune belle, altre brutte. Altre ancora non cambieranno mai."

“Nessuno di noi può dire perché amiamo, perché smettiamo di amare, o perché finiamo per perdere tutti quelli che amiamo.”

“Capirò che questo è l motivo per cui viviamo: sentire qualcuno che ti dice: “Andiamo a casa”. Sentire qualcuno che ami pronunciare il tuo nome.”

“Siamo tutte qui, tutte le persone che eravamo e che saremo, legate come una catena di bambole di carta, ragazze e donne, che si schiudono senza sosta dal giorno in cui una quattordicenne ha detto a un’altra che era una giornata meravigliosa.”

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