lunedì 30 maggio 2011

"Il sapore dei semi di mela" - Katharina Hagena


Descrizione:
Bootshaven, lontano nord della Germania. L'odore di mele è intenso e pungente e avvolge la vecchia casa e il giardino. Basta quel profumo e Iris, bibliotecaria di Friburgo, di colpo torna bambina. Sono passati anni, ma tutto è rimasto come allora: la casa avvolta dal fitto fogliame, i ribes bianchi, i tappeti di non-ti-scordar-di-me sepolti dalle erbacce. Un giardino quasi incantato, dominato dal vecchio albero di melo, sotto i cui rami le donne della famiglia Lünschen hanno trovato l'amore, l'amicizia, ma anche la morte. Come Rosmarie, l'amata cugina di Iris, morta ad appena quindici anni. Una fine misteriosa, cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione. Ma adesso è venuto il momento di occuparsi della casa. Per farlo deve imparare a conoscere veramente le donne della sua famiglia e i segreti che custodiscono. Come Inga, venuta al mondo mentre il melo era colpito da un fulmine, che trasmette scosse elettriche ogni volta che tocca qualcuno; o Harriet, convinta che i torsoli di mela sappiano di marzapane; o Mira, l'amica di giochi di Rosmarie, che ora ha assunto in tutto e per tutto le sembianze della cugina. Stanza dopo stanza, le domande si rincorrono l'una dopo l'altra: che cosa aveva fatto veramente il nonno di Iris prima di andare in guerra? Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d'inverno? Che rapporto c'era tra Mira e Rosmarie? C'è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.  
 
Citazioni:
"La casa era riconoscibile anche da lontano. La vite cresceva rigogliosa su tutta la facciata, tanto che le finestre al piano superiore quasi si perdevano tra il fitto fogliame verde scuro. I due vecchi tigli all'ingresso arrivavano fino al tetto. Sfiorai la parete laterale: i mattoni rossi erano ruvidi e caldi. Un improvviso soffio di vento fece tremare le foglie di vite e agitò la chioma degli alberi. La casa pareva respirare."


"Il corpo di Rosmarie si era rotto prima di potersi trasformare completamente. Le ragazze erano libellule, che passavano mesi e mesi in acqua, mangiando e compiendo diverse mute, finchè un bel giorno, terminata la crescita, si arrampicano su una pianta per completare la metamorfosi e spiccare il volo. Anche Rosmarie aveva provato a volare. Ma non ci era riuscita."

"Dimenticare era un modo per ricordare.  Ma era vero anche il contrario: ricordare era un modo per dimenticare. Forse le persone che avevano qualcosa da dimenticare erano più smemorate di altre. Forse dimenticare non significava semplicemente non riuscire a tenere in mente qualcosa. Forse gli anziani non dimenticavano niente, ma rifiutavano di rammentare alcune cose. A un certo punto i ricordi diventavano troppi per chiunque. Dimenticare era solo un modo per ricordare. Se non si dimenticava qualcosa, non si poteva ricordare qualcos'altro. I ricordi erano isole intorno a cui si estendeva l'oceano dell'oblio con le sue correnti, i suoi gorghi e le sue secche. I banchi di sabbia potevano emergere e ciò che si trovava in superficie poteva affondare. Il livello dell'oceano variava periodicamente. Nel caso di Bertha però, l'alta marea aveva inghiottito tutte le isole."

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