martedì 30 agosto 2011

“La foresta dei girasoli” – Torey L. Hayden


Descrizione:
Lesley, diciassette anni, adora Mara, la sua bellissima e affascinante madre, che le racconta storie incredibili sulla vita in Germania e Ungheria prima e durante la guerra. Ma c'è una terribile verità sul proprio passato che Mara non può confessare, e che sta diventando una pericolosa ossessione. Lesley fa di tutto per cercare di comprendere i comportamenti sempre più strani della madre, così come suo padre cerca disperatamente di salvare la moglie dai ricordi. Ma a volte l'amore non sembra essere sufficiente per evitare la tragedia, e Lesley, di fronte a una vita famigliare distrutta, decide di partire, per andare lontano, nel paese dove Mara è stata felice, alla ricerca della verità...

Citazioni:
“Era quello, in sostanza, il lato negativo della vita. Quando vuoi fare qualcosa, non puoi. Quando puoi, non vuoi.”

“C’è quello che vedi con i tuoi occhi… bianco o nero. Reale o non reale. Ma c’è un altro genere di verità, un genere di verità che riguarda l’essenza delle cose e che tu vedi con il tuo cuore, il che significa che vedi quello che c’è realmente e non solo quello che ti dicono i tuoi occhi. Perché cosi puoi vedere il mondo come un posto buono e non come un posto in cui accadono cose orribili.”

“Non amiamo le persone perché sono perfette. Se fosse cosi, non ameremmo mai nessuno.”

“Tutto ti ferisce alla fine. Se l’amore non è il rimedio, se l’amore non cambia gli errori delle persone e non le rende migliori, se continuano a soffrire e tu ti senti solo ferito, perché darsi da fare? Perché abbiamo la possibilità di scegliere. Questa è la vita: che cosa fai con le tue scelte.”

“Il mondo non è perfetto. Scegliere come vederlo è l’unico vero potere che abbiamo.”

lunedì 29 agosto 2011

“Inés dell’anima mia” – Isabel Allende



Descrizione:
lnés de Suàrez nasce all'inizio del Cinquecento in Spagna, figlia di un modesto artigiano di Plasencia. Dotata di un forte temperamento che male si addice alla condizione femminile sottomessa all'autorità del clero e del maschio, lnés sposa contro la volontà della famiglia Juan de Malaga, che presto la abbandona per cercare fortuna in America. La giovane non si dà per vinta e, con i soldi guadagnati ricamando e cucinando, si imbarca anche lei per il Nuovo Mondo. lnés affronta le durissime condizioni di viaggio e si difende dai marinai libidinosi. Giunta in Perù, cerca invano il marito; senza più risorse, riprende a lavorare come sarta fin quando incontra Pedro Valvidia, un seducente hidalgo, fuggito dalle frustrazioni di un matrimonio deludente e venuto a combattere per la Corona spagnola. La passione infiamma lnés e Pedro che si mettono alla guida di pochi volontari attraverso un deserto infernale, combattono indigeni incattiviti e giungono infine nella valle paradisiaca dove fondano la città di Santiago. Le tribù autoctone difendono però il loro territorio e si accaniscono contro gli spagnoli, i cui feriti sono curati da Inés e da un'indigena a lei fedele: si rinforza così la fama di strega che la donna si era fatta scovando fonti d'acqua con una bacchetta (arte ereditata dalla madre). Non senza il malcontento di alcuni coloni, cresce la sua autorità a fianco di Pedro, divenuto governatore...

Citazioni:
“Alla fine. Si possiede solo ciò che si è dato.”

“Ah! Quanto è tenace la memoria! La mia non mi dà pace, mi riempie la mente di immagini, parole, dolore e amore. Mi sembra di continuare a rivivere ciò che ho già vissuto.”

"Un uomo fa quel che può, una donna quello che lui non può."

“Ci sono giorni allegri e giorni tristi. Ognuno è padrone del suo silenzio.”

“Ho il sospetto che in questa vita non si vada da nessuna parte, tanto meno se si va di fretta; si cammina solamente, un passo alla volta, verso la morte.”

martedì 23 agosto 2011

“Segreti” – Lesley Pearse


Descrizione:
Londra, anni Trenta. Adele Talbot ha solo dodici anni quando la sorellina muore in un incidente stradale e la madre Rose, sconvolta dalla tragedia, inizia a maltrattarla. Tolta alla famiglia, viene chiusa in un orfanotrofio: qui dovrà affrontare terribili esperienze prima di riuscire a scappare. Giunta nel Sussex, va in cerca della nonna Honour, una donna eccentrica e burbera, per nulla felice di doversi accollare la nipotina. Ma Adele la convince a tenerla con sé. Due anni più tardi la ragazza scopre l'amore negli occhi del bel Michael Bailey. Finalmente la sua vita sembra aver imboccato la strada della serenità e, mentre Michael entra nella RAF, lei inizia a lavorare come infermiera. Lo scoppio della guerra pone nuovi ostacoli. E come se non bastasse, si rifà viva Rose per svelare alla figlia pericolosi segreti di famiglia che potrebbero minare le basi della fragile felicità di Adele.

Citazioni:
"Era cresciuta vivendo in un luogo selvaggio; si era fatta i muscoli lavorando duramente, correndo nei campi e tagliando la legna. Niente poteva trasformarla in un delicato fiore di serra."

domenica 21 agosto 2011

"Il Linguaggio Segreto dei Fiori" - Vanessa Diffenbaugh

 

Descrizione:
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

Citazioni:
"Erano otto anni che sognavo il fuoco. Gli alberi si incendiavano al mio passaggio, l'oceano bruciava. Mentre dormivo, il fumo dolciastro mi avvolgeva i capelli e il suo aroma si depositava come una nuvola sul cuscino quando mi alzavo."

"Se era vero che i muschi non hanno radici e l’amore materno può nascere spontaneo, apparentemente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro."

martedì 16 agosto 2011

“Torta al caramello in paradiso” – Fannie Flagg


Descrizione:
La vita è proprio strana... Lo può ben dire l'ultraottantenne Elner Shimfissle, che un momento prima si inerpica sulla scala per raccogliere i fichi dall'albero e un momento dopo si ritrova a terra, priva di sensi dopo essere stata punta da uno sciame di vespe. I vicini la soccorrono subito e la portano in ospedale dove purtroppo i medici non possono far altro che constatarne il decesso. Alla notizia, parenti, amici e l'intera comunità della cittadina di Elmwood Springs sono colti da un'infinita tristezza e da un rimpianto inconsolabile: con i suoi saggi consigli e la sua purezza di cuore quella generosa e intrepida vecchietta era stata un punto di riferimento prezioso per tutti. Iniziano i preparativi per il funerale e da tutto il paese arrivano fiori e condoglianze. Ma nessuno ha fatto i conti con la defunta... Elner, stesa su una barella in camera mortuaria, apre gli occhi con l'impressione di sentirsi molto meglio e, benché stupita che nessuno si accorga più di lei, si alza, esce dalla porta, percorre il corridoio fino a un ascensore, vi sale e, dopo un viaggio che ha dell'incredibile, si ritrova in Paradiso a vivere un'avventura che non si sarebbe mai aspettata, incontrando persone che non avrebbe mai creduto di poter vedere, esaudendo il suo grande sogno: domandare tutto ciò che ha sempre voluto sapere riguardo alla Vita. Ma forse la sua ora non è ancora giunta, ed Elner potrebbe tornare indietro, nel mondo dei vivi, a rivelare qual è il segreto della felicità.

Citazioni:
“La vita è come un giro sulle montagne russe, tutta sussulti, curve e sbandamenti, un su e giù dall’inizio alla fine. E tutto quel che bisogna fare è stare seduti a godersela. Il problema è che molti pensano di poter sterzare a piacimento e, presi come sono a tentare di controllare la corsa, si perdono le parti più divertenti.”

venerdì 12 agosto 2011

“La verità del ghiaccio” – Dan Brown


Descrizione:
Un meteorite, sepolto sotto i ghiacci del circolo polare artico, è stato localizzato dalla Nasa e sembra contenga fossili di insetti che proverebbero una volta per tutte l'esistenza di vite extraterrestri. Prima di divulgare la notizia, il presidente degli Stati Uniti vuole essere sicuro dell'autenticità della scoperta, anche per non compromettere la sua futura (ma già incerta) rielezione. La giovane Rachel Sexton e il professor Michael Tolland sono inviati sul posto insieme ad altri studiosi ma presto si rendono conto che si tratta di una truffa colossale, orchestrata ad arte. Ma da chi? E chi ha assoldato la banda di killer che li ha presi di mira, costringendoli a scappare e a rifugiarsi tra i banchi galleggianti di ghiaccio? 

Citazioni:
Sono la passione e la curiosità a guidare l'innovazione.”

“La morte, in quel luogo remoto, poteva arrivare sotto innumerevoli forme. Il geologo conviveva da anni con il fascino selvaggio di quel territorio, eppure nulla lo aveva preparato al destino barbaro e innaturale che stava per abbattersi su di lui.”

martedì 9 agosto 2011

“Le stanze di lavanda” - Ondine Khayat


Descrizione:Sono nata ricca, ma ho visto la mia fortuna involarsi come uno stormo d'uccelli. Soltanto i miei ricordi mi appartengono, sono tante fragili tracce impresse dentro di me. Certi giorni, il sole le illumina; certe notti, rimangono intrappolate in una tempesta di ghiaccio. Vivevamo a Marache, in Turchia, al confine con la Siria. E lì che sono venuta al mondo nel 1901. Mio nonno, Joseph Kerkorian, era armeno. Un uomo importante e saggio, solido come una roccia. Se, dopo l'inferno che ho conosciuto, dentro di me è rimasta una particella di fiducia nell'umanità, è grazie a lui. Avevamo una casa magnifica, e un immenso giardino dai fiori di mille colori. Sono stata amata da mio padre, dalla mamma dai baci di lavanda, dalla sorellina Marie, dal mio impetuoso fratello Pierre e da Prescott, il nostro gatto armeno con un nome da lord inglese. E da Gii, il piccolo orfano ribelle che un giorno, sotto il salice piangente, mi ha dato il mio primo bacio. Erano giorni immensi, eppure non potevano contenerci tutti. Nell'aprile 1915, il governo turco ha preso la decisione che ha precipitato le nostre vite nell'orrore: gli armeni dovevano sparire. Può un cuore dilaniato continuare a battere? E un giardino devastato dare nuovi fiori? Come posso donare ancora, proprio io, a cui hanno tolto tutto? Ascolta Joraya, mia adorata nipote, il racconto di una vita mille volte dispersa.

Citazioni

“La mia casa è diventata la terra. Ho abitato cosi tanti luoghi che si confondono e si mescolano, formando un piatto gustoso e amaro, che mi concedo il tempo di assaporare. Oggi, la mia scintilla di vita vacilla e ammiro la serenità del cielo. La mia casa è la terra.”


“Amo questo corpo che senza sosta scandisce il tempo dei ricordi. E’ la carta geografica del mio passato. Ne ha conservato i recessi sinuosi, i monti e i mari tempestosi. Ho contemplato migliaia di lune, raccolto un’infinità di promesse…”


“Spesso ho alzato lo sguardo verso il cielo per leggervi il mio cammino. I miei occhi talvolta ne sono stati offuscati, talaltra le pagine erano semplicemente bianche. Altre ancora, non ho saputo interpretare ciò che era scritto sulla sabbia della mia vita. Oppure il mare, troppo irrequieto, ne aveva cancellato ogni traccia, lasciando sulla piaggia solo sassi e conchiglie taglienti.”


“Le sole cose ce ho posseduto sono state le parole. Nient’altro. Né il miele né il cuore dell’oliva. Solo i miei ricordi mi appartengono. Fragili tracce impresse in me. Certi giorni, il sole le illumina; certe notti, una coltre gelida le cancella.”


“L’ispirazione è come il vento. Certi giorni soffia forte, in altri momenti non lo si avverte nemmeno.”


“L’identità è un giardino nel quale getti il seme di ciascuno degli avvenimenti che vivi. Se lo curi, vi spuntano fiori magnifici. Ma se qualcuno vi penetra e li sradica, il giardino si trova devastato e l’albero del tuo giardino non ha più radici. “


“L’amore non muore mai. Poco importa su chi si posa; la ragione del suo esistere è contenuta nella sua essenza, indipendentemente da colui o da colei che tocca.”


“La morte è un’erbaccia che infesta il nostro giardino. La si deve estirpare per evitare che lo contamini e tormenti i fiori e gli alberi che guardiamo crescere con pazienza.”


“Esiste un momento per la tristezza e uno per la rinascita. Siamo una terra fertile. Se ogni giorno la irrighiamo con cura, ci dona frutti succosi. Ma può accadere che la grandine si abbatta sulla terra e ne guasti i frutti. Allora, tutta la difficoltà sta nel non perdersi d’animo e concederle un momento di riposo, prima di riseminarla l’indomani.”


“L’infanzia non se ne va mai. Siamo noi a scacciarla. Crescere significa fare esperienza del mondo. Ma se non si veglia sulla propria innocenza, la realtà l’annienta. Bisogna sempre conservare gli occhi dell’infanzia. Si diventa esseri completi solo quando si è capaci di sentire come un bambino che spicca il volo sulla realtà.”


“Chi sono? Avevo una casa di cristallo che accoglieva l’eternità e nulla, mai, doveva finire. Avevo seminato granelli di sogni sui sentieri della vita. Perché non ho saputo ritrovare il mio cammino? Chi ha cancellato le mie tracce sulla sabbia? Troverò un solo luogo su questa terra che possa contenere i miei ricordi devastati?”


“Non esistono salvagenti in questo mondo, niente che possa salvarvi da voi stessi.”


“Forse era quella la vita. Le mie rovine indecenti e ripugnanti, questo odore nauseante di sporcizia e di frittura, e il mare di un blu intenso. Una particella di tempo impigliato tra un’infinita bellezza e una bruttezza commovente, una congiunzione sbalorditiva intessuta di contraddizioni.”


“Dobbiamo scrivere le nostre vite in cielo, perché coloro che verranno dopo possano leggervi le nostre lotte, il sale sulle nostre ferite. Dobbiamo scrivere le nostre vite nel cielo, perché coloro che vengono dopo vi leggano le nostre eterne rinascite.”

domenica 7 agosto 2011

“Figli del Nilo” – Wilbur Smith


Descrizione:
Dopo la morte del saggio e glorioso Faraone Tamose, l'intera civiltà egizia rischia di venire annientata dalla guerra contro gli hyksos e dall'ambizione di individui crudeli e spietati come Naja, l'odioso reggente. C'è solo un uomo, da tempo ormai ritirato nel deserto ad affinare le sue conoscenze, che può sventare il rischio mortale: Taita, il saggio eunuco, il custode di mille segreti, il mago. Soltanto sotto la sua guida, infatti, il giovane principe Nefer potrà veder compiere il proprio destino di Faraone. Taita e Nefer dovranno combattere insieme. Ma non poche saranno le sofferenze e non sarà facile distinguere tra alleati e nemici...

Incipit:
“Come un serpente che distende sinuoso le sue spire, una fila di carri da combattimento correva lungo la pista tortuosa, scendendo verso il fondovalle. Il ragazzo, aggrappato alla sponda anteriore del carro di testa, alzò gli occhi sulle pareti di roccia che sembravano serrarsi su di loro in una morsa. La pietra scabra era crivellata di fori d'accesso alle tombe antiche, fitte come le celle di un'arnia. Quei pozzi di tenebre lo fissavano come gli occhi implacabili di una legione di jinn. Il principe Nefer Memnone rabbrividì e, con un furtivo segno di scongiuro della mano sinistra, distolse lo sguardo.”

giovedì 4 agosto 2011

“La biblioteca dei segreti” – Rachel Hore




Descrizione:
Jude, che lavora presso una casa d'aste di Londra, viene incaricata di valutare la collezione di libri e strumenti astronomici del XVIII secolo appartenenti a una famiglia del Norfolk, suo paese d'origine, dove ancora vivono la sorella Claire con la piccola Summer e la nonna. Vedova da poco, Jude lascia volentieri Londra: Starbrough Hall si rivela una casa con una storia interessante proprio come i libri di Anthony Wickham e il diario scritto da Esther, la ragazza da lui adottata. C'è però qualcosa che per Jude è ancora più sconvolgente: un sogno. Un sogno ricorrente che fa anche sua nipote e che ritrova nelle pagine del diario che ha scoperto: lei cammina nel bosco al buio, incespica, si perde, e chiama sua madre. Si sveglia prima della fine del sogno e quindi non sa se riesce poi a trovarla. Ma può uno stesso sogno tormentare più persone di una stessa famiglia ed essere condiviso con altre? C'è un legame tra questi incubi e l'osservatorio di Starbrough, la fatiscente torre nella foresta da cui Wickham ed Esther osservavano il cielo notturno secoli prima? E perché Claire è così tesa, come mai il suo rapporto con Jude è ora sul punto di incrinarsi? C'è qualcosa che nasconde oppure un'antica gelosia tra sorelle si riaffaccia adesso che sono adulte? Con l'aiuto Euan, uno scrittore naturalista, Jude troverà le risposte e riuscirà forse ad abbandonare i tristi ricordi e a tornare ad amare.

Citazioni: 
"Mi piace frugare nel passato. Con la storia ci si sente al sicuro. Ogni cosa è già successa, e aspetta solo di attirare la nostra attenzione. Di tanto in tanto, però, persino il passato riesce a sorprenderci."

“Certe cose non si dimenticano facilmente. Ma dobbiamo imparare a gettarcele dietro le spalle, e a trarre il meglio dalla nostra vita.”

“Sono cosi piccoli e casuali gli avvenimenti che determinano il destino di ognuno di noi.”

mercoledì 3 agosto 2011

“Lolita” – Vladimir Nabokov


Descrizione:
Lolita non è solo un meraviglioso romanzo, ma è uno dei grandi testi della passione. America, Lolita: questi due nomi sono di fatto i protagonisti del romanzo, scrutati senza tregua dall'occhio inappagabile di Humbert Humbert e di Nabokov. Realtà geografica e personaggio sono arrivati a sovrapporsi con prodigiosa precisione, al punto che si può dire: l'America è Lolita, Lolita è l'America. 
Lolita è la storia di un amore, tra un attempato professore di origine europea e una ragazzina americana. Questa è la ragione del successo e dello scandalo suscitato inizialmente dal romanzo ed è anche all’origine della diffusione del nome proprio “Lolita” in tutti i dizionari e in tutte le lingue del mondo. È una storia abbastanza scabrosa, per i sentimenti che racconta e anche per la vicenda, giacché per avvicinarsi a questo amore scabroso, il professore compie dei gesti ai limiti della legalità e ben oltre i limiti della morale degli anni Cinquanta. Scabrosa anche perché, in realtà, quello che accade, alla fin fine, è che la ragazzina, ben più disinvolta di quanto si potesse sospettare, seduce il professore. Nasce così questa storia d’amore, scandita dalle tappe di una fuga che attraversa i motel di mezza America. Una fuga durante la quale i due protagonisti sono inseguiti da un fantasma, che può sembrare, in un primo momento, il fantasma del senso di colpa, ma che in realtà si rivelerà essere un fantasma concreto, un personaggio che, prima o poi, si prenderà Lolita. A quel punto la fuga s’inverte: il professore, Humbert Humbert non è più l’inseguito, ma diventa l’inseguitore, perché cerca le tracce di questo grande amore perduto.

Citazioni:

“La guardai. La guardai. Ed ebbi la consapevolezza, chiara come quella di dover morire, di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare. Di lei restava soltanto l'eco di foglie morte della ninfetta che avevo conosciuto. Ma io l'amavo, questa Lolita pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro. Poteva anche sbiadire e avvizzire, non mi importava. Anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del suo caro viso.”

“Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu ed io possiamo condividere, mia Lolita.”