martedì 25 settembre 2012

"La figlia dell'aggiustaossa" - Amy Tan


Descrizione:
LuLing e Ruth sono madre e figlia. Ruth è cinese solo nelle fattezze, la sua professione, la lingua, il modo di interpretare la realtà sono quelli di un'americana di oggi. LuLing ha più di settant'anni. Pur avendo vissuto per mezzo secolo negli Stati Uniti, è profondamente legata alla terra d'origine. LuLing vive sola, si mantiene con un povero sussidio e comincia a mostrare i segni del morbo di Alzheimer. Colpita da questa circostanza, Ruth decide di far tradurre dal cinese un manoscritto che, anni prima, la madre le aveva affidato pregandola di leggerlo, per avvicinarsi al suo passato. Ruth scopre che il suo bisnonno era un aggiustaossa e apprende segreti familiari inimmaginabili.

Citazioni:
“Il tempo libero è il tempo più prezioso, quello in cui si dovrebbe poter fare ciò che si ama, o almeno rallentare il ritmo di quel che basta per ricordarsi cosa renda la vita degna di essere vissuta e felice.”

“Cos’è che ci rende felici? Si può trovare la felicità in un luogo? In un’altra persona? E la felicità di essere se stessi? Forse occorre sapere cosa si vuole e allungare una mano per afferrare questo qualcosa nella nebbia?”

“A volte mi sembra di essere solo occhi e orecchie, e sto sul chi vive cercando di dare un senso a ciò che accade. So da cosa devo stare lontana, so di cosa mi devo preoccupare. Sono come quelli cresciuti in tempo di guerra. Non voglio sentire il dolore. Non voglio morire. Non voglio vedere morire le persone che mi sono attorno. Ma dentro di me non c’è rimasto niente che mi consenta di capire come mi sento davvero o cosa voglio davvero. Ecco, se c’è una cosa che voglio, è sapere cosa si può volere.”

“Cos’è il passato se non ciò che scegliamo di non dimenticare?”


Voto: 5/5

La mia opinione:
Bellissimo!! Un libro che mi ha stupita! Mi aspettavo qualcosa di storico e poco avvincente e invece ho trovato una storia appassionante, triste e commovente ma anche ironica ed esilarante (specialmente il personaggio di LuLing). Nello stile mi ha ricordato un altro romanzo che ho amato molto, "Fiore di neve e il ventaglio segreto". Bello l'intreccio tra la storia passata e quella presente, e belli anche i vari segreti che si svelano pagina dopo pagina!! Consigliato!!

mercoledì 19 settembre 2012

"Il libro delle estati" - Emylia Hall



Descrizione:
Cosa fare quando un passato lontano torna a bussare alla porta, facendo riemergere i ricordi più importanti? È quello che succede a Beth Lowe, una giovane donna inglese che vive a Londra, quando il padre le consegna un pacco per lei proveniente dall'Ungheria. La sua prima reazione è di stupore e di rabbia: non vuole avere più niente a che fare con quel paese e con tutto quello che ha significato per lei. Una volta rimasta sola, però Beth apre il pacco e trova un album di fotografie e ricordi, il "Libro delle estati", creato dalla madre Marika nel corso degli anni, oltre a una lettera che le annuncia l'improvvisa morte della donna. Turbata ed esitante, Beth comincia a sfogliare l'album e, pagina dopo pagina, rivive le indimenticabili estati trascorse con la madre in Ungheria. Marika aveva deciso di tornare a vivere nel suo paese vent'anni prima, quando la figlia era ancora piccola, lasciandola in Inghilterra con il padre. Dopo il trauma iniziale Beth incomincia a farle visita ogni anno in Ungheria durante le vacanze estive. Sono giornate meravigliose e bucoliche: Beth scopre il mondo, la natura, e si apre alla vita, accompagnata dall'affetto della sua vivace, fiera ed esotica madre ungherese e dall'amore tenero di Tamas, un ragazzino del posto. L'ultima estate, quando Beth ha ormai sedici anni, succede però qualcosa che cambierà per sempre la sua esistenza e le farà troncare i rapporti con Marika e con quella terra. Fino a quando...

Citazioni:
"Il problema delle fantasie è che vanno sempre a schiantarsi contro la realtà."

"C'è una triste poesia nell'essere ignari di ciò che ci aspetta. Prima di ogni catastrofe che ci investe,c'è stato un tempo in cui non sospettavamo nulla. All'epoca non ci rendevamo conto di quanto fossimo felici. Se solo potessimo imparare a celebrare le giornate normali,quelle che iniziano senza eventi degni di nota e continuano senza infamia nè lode. Giornate come tante,in cui i fastidi sono lievi e passeggeri:lo stordimento di un mal di testa di prima mattina,qualche goccia di caffè schizzata mentre mescoliamo lo zucchero,il ricordo improvviso di aver messo dei biscotti in forno a cuocere e il loro profumo dolce è diventato un pò acre. Quelli sono i giorni da apprezzare. I giorni in cui fermarsi a ringraziare. Riconoscendo così che siamo pronti ,che siamo preparati. Che se il cielo dovesse cadere,avremmo una possibilità di afferrarlo al volo."

"Le vecchie ferite non guariscono mai. Anzi,sono le cose che ci plasmano ,a cui facciamo riferimento quando diventiamo duri come il marmo,e un pò sbandati."

"Il problema con i sogni è che l'unico momento in cui sai di averli fatti è quando ti sei svegliato. Quando ormai tutto è finito."

"Non importa dove abita una persona,se ti vuole bene. Non importa che tu lo veda spesso,se sai che quando la vedrai sarà bellissimo."

"A volte pensare a qualcuno può bastare. Sapere dov'è e cosa sta facendo,e vederlo con gli occhi della mente. Il ricordo,la fantasia sono regali preziosi .Il potere di evocare una persona. E' come una magia."

"Qualcuno direbbe che la memoria preserva la vita oltre la morte. Forse c'è qualcosa di vero,ma solo se ci accontentiamo di goderci i nostri ricordi con un certo distacco,come barlumi effimeri o scintille sporadiche. Se siamo avidi e disperati,se li cerchiamo con troppa violenza,se allunghiamo le mani per toccarli,cosa succede?Succede che spariscono,tanto in fretta che finiamo per chiederci se ci siano mai stati. Forse il trucco è imparare a usare la memoria con dolcezza. Imparare a prendere tra le mani i momenti piccoli e meravigliosi e farne tesoro,per trovare un pò di conforto. Altrimenti non faranno che ricordarci che siamo arrivati in ritardo. Che ciò che abbiamo perso non tornerà mai più."


Voto: 5/5

La mia opinione:

Stupendo e coinvolgente! Un romanzo intenso e nostalgico, fatto di ricordi e atmosfere, paesaggi ed emozioni. Letto in due giorni per la curiosità di scoprire il finale, che si è rivelato sconvolgente e assolutamente inaspettato. Leggetelo!!

lunedì 17 settembre 2012

"Con il sari rosa" - Sampat Pal


Descrizione:
Un giorno, quando Sampat è ancora piccola e ha i piedi a mollo in una risaia, vede passare un gruppo di bambini. Ordinati e puliti, non sono certo diretti al lavoro nei campi. Vanno a scuola, le dice qualcuno. Sampat non sa bene cosa sia la scuola, ma sa che solo i ricchi ci vanno. Sampat appartiene a una delle caste più basse dell'India, è quasi un'intoccabile, e vive in un misero villaggio dell'Uttar Pradesh. Il suo destino sembra segnato. Ma lei è una bambina sveglia e quel giorno decide di andare a scuola con gli altri. Nulla può però contro le millenarie tradizioni del suo paese. A dodici anni viene data in sposa a un uomo più vecchio. Da quel momento la consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito, alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più elevata. Sampat però non sopporta le prevaricazioni e non accetta di essere considerata inferiore a nessuno. Quando la suocera la caccia di casa perché non ha accettato di subire in silenzio l'ennesima angheria, Sampat si mette a cucire abiti che poi vende, rendendosi indipendente. In poco tempo diventa la paladina degli oppressi, soprattutto delle donne. Che in migliaia, da tutta l'India, si uniscono a lei per dare il via a una rivoluzione rosa, dal colore del sari che hanno scelto come divisa. Un'onda rosa che fa paura a chi non vuole che le cose cambino.

Citazioni:
"Il mondo intero sta cambiando, sorella mia, ma se tu non cambi, cosa accadrà?

Ora il governo ti aiuta a mandare i tuoi figli alla scuola, ma se non sali anche tu, sul treno dell'educazione, chi ti rispetterà?

Io ti ho mostrato molte strade, sorella mia, ma se non ne imbocchi alcuna, cosa accadrà?

Oggi ci sono leggi che ti proteggono, non ci sono più case, nè alte nè basse, le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, ma se ti insultano, ti molestano o ti picchiano e non dici nulla, chi protesterà per te?

Il mondo intero sta cambiando, sorella mia, ma se tu non cambi, cosa accadrà?

Io ti ho spiegato le regole nuove, ma se non le diffondi anche tu, chi le spiegherà alle tue figlie?

Io sono qui per voi, sorelle mie, per darvi coraggio, ma se non fate di tutto per restare motivate, che posso fare, io sola, di più?"


Voto: 3/5

La mia opinione:
Più che un romanzo è un reportage della vita di Sampat Pal, autrice e protagonista di questo libro e fondatrice del "Gulabi gang", un gruppo di donne in sari rosa che si battono per i diritti delle altre donne e per impedire abusi e soprusi. Assegno 5 alla sua opera per il coraggio che ha dimostrato e per l'impegno che continua a mettere ancora oggi nelle sue piccole e grandi rivolte. Avendolo acquistato come bestseller però devo dire che questo libro non mi ha colpita più di tanto, anche se la lettura è scorrevole e per niente noiosa.

giovedì 13 settembre 2012

“Giorni di zucchero fragole e neve” Sarah Addison Allen



Descrizione:
Josey ha tre certezze: l'inverno è la sua stagione preferita; lei non è il classico esempio di bellezza del Sud; i dolci è meglio mangiarli di nascosto. Vive a Bald Slope, il paesino di montagna dov'è nata, rinchiusa nell'antica casa di famiglia ad accudire la vecchia madre. Ma di notte Josey ha una vita segreta. Si rifugia in camera a divorare scorte di dolcetti e pile di romanzi rosa. Finché un bel giorno, misteriosamente, nello stanzino nascosto dal guardaroba, dove l'aria profuma di zucchero, spunta un'esuberante signora che dice di essere venuta per aiutarla. Chi è quella donna? Perché il suo corpo odora di fumo di sigaretta e acqua stagnante? Perché sembra scappare da qualcosa o da qualcuno? Josey non farà in tempo a chiederselo, che il suo piccolo mondo sarà messo sottosopra. Scoprirà che in amore e in amicizia le certezze non esistono e che le persone, anche le più care, possono nascondere qualcosa di inconfessabile. Accettare questa sfida è la grande prova che Josey dovrà superare. E per lei sarà l'inizio di una nuova vita: la sua.

Citazioni:
"La fiducia è l’elemento fondamentale di ogni pozione.”

“I libri a volte sono possessivi. Cammini in una libreria e un determinato libro ti salta incontro, come se si fosse spostato da solo, soltanto per attirare la tua attenzione. A volte quello che c’è dentro ti cambierà la vita, a volte non ci sarà neanche bisogno di leggerlo. A volte avere intorno un libro è semplicemente un conforto."

“Perché comprate dei libri che non leggerete nemmeno? E’ come chiedere a qualcuno che vive da solo perché si è comprato un gatto. Perché gli faccia compagnia, ovvio.”


Voto: 3/5

La mia opinione:

Sono rimasta delusa da questo romanzo.. Davvero troppo prevedibile, dopo le prime cinque pagine è come leggere un libro di cui si conosce già il finale. Colpi di scena scontati, situazioni banali, discorsi piatti e inverosimili. In più il componente magico è un po' troppo utilizzato...per il resto scorrevole e leggero. Se proprio volete leggerlo vi consiglio di aspettare l'edizione economica!

venerdì 7 settembre 2012

“Gli effetti secondari dei sogni” – Delphine De Vigan


Descrizione:
Lou Bertignac ha tredici anni: la sua famiglia, chiusa nel ricordo inconfessabile di una tragedia del passato, vive in un silenzio opprimente, mentre a scuola la sua intelligenza fuori dal comune l'ha portata in una classe avanzata, piena di studenti più grandi che non hanno nulla a che spartire con lei. Incapace di creare una relazione con chiunque, Lou passa la maggior parte del suo tempo libero a vivere le emozioni degli altri: guarda il calcio in televisione per osservare la gioia dei giocatori, spia le persone per strada e, soprattutto, frequenta le stazioni ferroviarie parigine perché in quei luoghi si concentra l'emozione di amanti che si salutano, di famiglie rimaste a lungo separate, di amici che si ritrovano. È proprio qui, alla stazione di Austerlitz, che Lou trova, tra la folla, una ragazza appena più grande di lei, Nolwenn, che si è lasciata alle spalle un passato difficile e ora vive da randagia. Tra le due, nel tempo di uno sguardo, si crea un'intesa speciale, che nessuna delle due aveva mai trovato prima. Due ragazze totalmente sole, diverse ma destinate, in qualche modo, a riconoscersi tra la folla della città, finiranno così per stringere un'amicizia che, nata lentamente, arriverà a cambiare la loro vita e il loro mondo. La vicenda, drammatica eppure lieve, di due vite chiamate a intrecciarsi e, se non a salvarsi, almeno a trovare nuove speranze.

Citazioni:
“Da quando sono nata, mi sono sempre sentita al di fuori, dovunque fossi, fuori dall’immagine, dalla conversazione, sfasata, come se fossi la sola a sentire rumori o parole che gli altri non percepiscono, e sorda alle parole che invece sembrano sentire, come se fossi fuori dalla cornice, dall’altra parte di una vetrata immensa e invisibile.”
“Quei momenti non ci appartengono più. Sono chiusi in una scatola, nascosti infondo a un armadio, fuori portata. Quei momenti sono fissati come in una cartolina o un calendario, forse i colori finiranno per sbiadirsi e stingere, sono sbiaditi dalla memoria e dai discorsi.”

“Adesso so una volta per tutte che non si scacciano le immagini, e ancora meno le crepe invisibili che si aprono in fondo alle viscere, non si scacciano le risonanze, né i ricordi che si risvegliano quando scende la notte o spunta l'alba, non si scaccia l'eco di quelle grida, né tantomeno quello del silenzio.”

“Vorrei solo essere come gli altri, invidio la loro spensieratezza, le loro risate, le loro storie, sono sicura che possiedono qualcosa che io non ho, a lungo ho cercato nel vocabolario una parola che esprimesse la facilità, la spensieratezza, la fiducia e tutto quanto, una parola che incollerei sul mio quaderno a caratteri cubitali, come un incantesimo.”

“Forse questa è le felicità, non un sogno, non una promessa, solo un istante.”

“A volte mi sembra che qualcosa manchi dentro di me, che ci sia un filo invertito, un pezzo difettoso, un errore di fabbricazione, non qualcosa in più, come si potrebbe credere, ma qualcosa in meno.”

“Le cose sono come sono e ce ne sono molte contro le quali non possiamo fare niente. E’ quello che bisogna accettare per diventare adulti.”

“Natale è una menzogna che riunisce le famiglie intorno a un albero morto ricoperto di luci, una menzogna intessuta di conversazioni insipide, sepolta sotto chili di crema, una menzogna alla quale nessuno crede.”

“Ecco perché la gente si tappa in casa, nel proprio minuscolo appartamento, in mezzo ai propri mobili minuscoli, alle tazzine, alle tendine e tutto quanto, per paura della vertigine. Perché, non appena si alza il naso, la domanda sorge inevitabile, cosi come quella di cosa ci facciamo noi, tanto piccoli, in tutto questo.”

“Impariamo a trovare incognite nelle equazioni, tracciare rette parallele e dimostrare teoremi, ma nella vita vera non c’è niente da porre, calcolare o risolvere. E’ come per la morte dei neonati. Dolore e nient’altro. Un grande dolore che non si dissolve nell’acqua o nell’aria, una specie di componente solido che resiste a tutto.”

“So che a volte è meglio rimanere cosi, nel proprio guscio, chiusi in se stessi. Perché basta una sguardo per vacillare, basta che qualcuno tenda la mano perché immediatamente si avverta quanto si è fragili e vulnerabili, perché tutto crolli come una piramide di fiammiferi.”

“Nella vita c’è qualcosa di fastidioso, qualcosa contro cui non si può nulla: é impossibile smettere di pensare. Quando ero piccola ci provavo tutte le sere, allungata sul letto, cercavo di fare il vuoto assoluto, scacciavo le idee una dopo l’ altra, prima ancora che diventassero parole, le sterminavo alla radice, le annullavo all’ origine, ma m’ imbattevo sempre nello stesso problema: pensare di smettere di pensare è ancora pensare. E contro questo non si può fare nulla.”

“Spesso rimpiango che non si possano cancellare le parole nell’aria, come sulla carta, che non esista una penna speciale che si possa agitare sulla propria testa per eliminare le parole inopportune prima che arrivino alle orecchie.”

“Di notte, quando non si dorme, le preoccupazioni si moltiplicano, crescono, si amplificano; man mano che le ore passano l’indomani si oscura, il peggio raggiunge l’evidenza, più nulla sembra possibile e superabile, più niente sembra tranquillo. L’insonnia è il volto oscuro dell’immaginazione. Conosco queste ore nere e segrete. Al mattino ti svegli intorpidita, gli scenari catastrofici sono diventati stravaganti, la giornata ne cancellerà il ricordo, ti alzi, ti lavi e dici che te la caverai. Qualche volta, però, la notte mette le carte in tavola, qualche volta la notte rivela la sola verità: il tempo passa e le cose non saranno più come prima.”

“Nei romanzi ci sono sempre dei capitoli per distinguere i momenti, per mostrare che il tempo passa e la situazione si evolve, qualche volta ci sono anche delle parti con titoli carichi di promesse, "L'incontro", "La speranza", "La caduta", come nei quadri. Ma nella vita non c'è niente, né titoli né cartelli né segnali, niente che indichi attenzione pericolo smottamenti frequenti o delusione imminente. Nella vita siamo soli con i nostri vestiti, e poco importa se sono strappati.”

“Adesso so che la vita è solo una successione di tregue e squilibri, il cui ordine non obbedisce ad alcuna necessità.”

“Adesso so che la violenza è anche nel silenzio e qualche volta è invisibile a occhio nudo. La violenza è il tempo che risana le ferite, la sequenza irriducibile dei giorni, l'impossibile ritorno indietro. La violenza è quello che ci sfugge, che tace, che non si manifesta, la violenza è ciò che non ha spiegazione, che resterà opaco per sempre.”

Voto: 5/5

La mia opinione:
Bellissimo, intenso e toccante. Una storia di violenza, amicizia, solitudine, amore e abbandono. Una storia sulle luci e ombre della vita, una dimostrazione di come non si può salvare chi non vuole essere salvato. Da leggere!

mercoledì 5 settembre 2012

“La figlia del decoratore” – Hore Rachel



Descrizione:
Sono dieci anni che Fran Morrison manca da Londra. Dieci anni trascorsi a inseguire la sua carriera di musicista, ma soprattutto a fuggire da un padre amatissimo ma ombroso e difficile, chiuso nel dolore per la morte della moglie di cui non ha mai parlato alla figlia, che all'epoca aveva solo due anni. Ma adesso Fran è tornata, ed è lì, davanti alla vetrina di Minster Glass, la bottega artigiana dietro Westminster dove suo padre crea vetri meravigliosi. L'uomo è molto malato, e ha bisogno di lei. E soprattutto serve qualcuno che mandi avanti l'attività, visto che Zac, l'assistente del padre, non può fare tutto da solo. Bisogna portare a termine un incarico importante: il restauro della splendida vetrata di una chiesa, che raffigura un angelo. E cercando di sistemare i frammenti di vetro colorato sulla traccia dei documenti trovati nel laboratorio, Fran scopre che dietro quest'opera d'arte si nasconde una storia d'amore avvenuta un secolo prima. A raccontargliela sono proprio le pagine del diario di una certa Laura, vissuta in quella stessa zona di Londra alla fine dell'Ottocento. Ma qual è il legame di Laura con l'angelo? E quello di Fran con Laura? Mentre riannoda i fili del suo passato, ritrovando gli amici d'infanzia, Fran si immerge ogni sera in quella storia affascinante che, via via che si dipana, si rivela sorprendentemente vicina a lei...

Citazioni:
“L’universo è un posto assai più grande e più strano di quello che le nostre menti potranno mai concepire.”

“Sebbene tutti appartengano a qualcun altro, benché si canti, si rida, si pianga e si lotti insieme, alla fine dobbiamo compiere l’ultimo viaggio nel buio da soli.”

“Perché certe cose non le vediamo mai? Perché guardiamo da un’altra parte, perché cerchiamo altro, ecco perché. Quando ciò che conta è davanti a noi.”