martedì 26 luglio 2016

"I frutti del vento" - Tracy Chevalier


Descrizione:
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella tradizione della grande narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.

Incipit:
"Stavano di nuovo litigando per colpa delle mele. Lui voleva piantare quelle dolci, buone da mangiare, lei le asprigne per farci il sidro. Erano cosi abituati ai litigi che ciascuno dei due recitava la parte a memoria, senza neppure badare alle parole dell'altro: le avevano sentite fin troppe volte."

Voto: 4/5

La mia opinione:
Finalmente un romanzo storico ricco di dettagli, di descrizioni e con una trama originale ed evocativa. Sono sempre affascinata dai libri che comunicano qualcosa di nuovo, dai quali si possono apprendere eventi relativi a periodi storici senza avere la pesantezza dei volumi scolastici. In questo caso mi sono lasciata affascinare dalle nozioni relative alla coltivazione delle mele per la prima parte del romanzo, e dalle favolose descrizioni delle sequoie giganti presenti nella seconda. Il tutto arricchito da una storia familiare alquanto fuori dagli schemi e dalle rocambolesche avventure della madre Sadie ribelle e provocatrice e del figlio Robert, fuggito dalla selvaggia Palude Nera e dalla sua famiglia. Molti colpi di scena rendono la lettura piacevole e aumentano la voglia di arrivare alla fine per conoscere le sorti dei vari protagonisti!

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