martedì 17 gennaio 2012

“Il libraio” – Règis de Sa Moreira


Descrizione:
A migliaia di chilometri dal luogo in cui vi trovate, in un paese, una città, una libreria come tante, vive un libraio un po' fuori dal comune. Si nutre solo di libri e tisane e, per non abbandonare i suoi libri, tiene aperta la libreria giorno e notte, sette giorni su sette. Si prende cura dei suoi clienti, in particolar modo di quelli che non hanno mai letto un libro, quelli che frugano tra gli scaffali alla ricerca di sé stessi, quelli che cercano risposte spinti da un interrogativo che li perseguita, e delle ragazze affette dalla sindrome da ultima pagina. Eppure il libraio non sa di essere speciale; pensa di essere come tutti gli altri, o, almeno, come tutti gli altri librai. 

Citazioni
"Non appena apriva un libro, si sentiva felice. O per lo meno, si sentiva bene.
Era quasi una gioia infantile. Ma anche una debolezza.
Aveva l'impressione che qualcuno si occupasse di lui, che qualcuno si prendesse cura di lui. Per dirla tutta, quando il libraio leggeva un libro, aveva l'impressione di essere amato."

"A metà giornata, quando non aveva più nemmeno la forza di leggere, il libraio, a occhi aperti, sognava. E quando sognava, sognava di leggere."

“Se il libraio non riusciva a ricordare certe cose era perché gran parte della sua memoria era occupata dai libri. Li conosceva cosi bene che poteva leggere tre pagine di uno, poi di un altro, poi di un altro, senza mai perdere il filo. I libri della sua libreria erano presenti in lui, scritti in lui, e il libraio, leggendoli, non faceva che ravvivarli. I libri, dal canto loro, avevano bisogno delle letture del libraio per poter vivere in lui. Per questo il libraio continuava a leggere.”

Nessun commento:

Posta un commento