giovedì 9 febbraio 2012

“La cucina degli ingredienti magici” – Jael McHenry


Descrizione:
Dopo l'improvvisa scomparsa dei genitori, Ginny, una ventiseienne riservatissima e patologicamente timida, abituata a vivere in un suo mondo protetto fra le pareti domestiche, cerca consolazione nella cucina di casa e fra le ricette di famiglia. Da sempre cucinare è per lei una scappatoia quando non riesce a reggere l'angoscia, ma questa volta il profumo corposo e piccante della zuppa della nonna fa apparire in cucina un ospite inatteso: il fantasma della nonna stessa, morta vent'anni prima, che le sussurra una frase sibillina: "Non permetterglielo!" prima di scomparire. Un ammonimento che la mette in allarme... Che cosa non deve permettere? E a chi? Forse alla sorella Amanda che, abituata a organizzare tutto, ha deciso di vendere la casa in cui hanno vissuto i genitori e la sorella fino a quel momento? Ginny non avrebbe mai pensato di doversi trasferire, ma ormai rassegnata all'idea, incomincia a radunare le cose a cui tiene di più e in questa sua ricerca scopre dei segreti sepolti negli angoli più remoti: una lettera della madre nascosta nel camino della camera da letto, fotografie del padre con una donna di cui lei ignora l'identità. Via via più desiderosa di conoscere la verità, pensa di trovarla nelle parole dei suoi cari richiamandone i fantasmi attraverso le ricette da loro ereditate...

Citazioni:
“In vita mia ho avuto giorni belli e brutti. Giorni tristissimi, sofferti. Ma anche i peggiori hanno un lato positivo: finiscono.”

“Per quanto strana sia la mia vita, è la mia vita. La sto ancora vivendo. Qualunque cosa succeda, dovrò trovare un modo per andare avanti.”

“Nessuna sofferenza è peggiore di un’altra. Sono tutte terribili. Tutte distruttive. Ma bisogna trovare il modo di farne uso.”

“C’è un tipo di sonno in cui si è assolutamente sicuri di essere stati svegli tutta la notte. E’ il tipo di sonno che faccio io, aspettando il mattino, sperando che domani non sia troppo tardi.”

“Perdere una cosa che neppure sai com’è non è cosi terribile. Non è che soffriamo per tutte le persone che avremmo potuto amare e non abbiamo amato. E’ quando perdiamo qualcuno che amiamo che soffriamo.”

“Qui sento solo le piume soffici che mi accarezzano le guance e le pareti dell’armadio che mi sostengono la schiena. Buio. Sostegno. Piume. Il mio mondo diventa minuscolo e comodo, e me lo gusto, sapendo che domani sarà di nuovo ampio, luminoso e scomodo.”

“La vita può farti molto male. Ma persino adesso, con tutto questo dolore, persino ora che lo so, preferisco viverlo che sottrarmene. “

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