venerdì 18 gennaio 2013

“Le figlie del libro perduto” – Katherine Howe



Descrizione:
Connie Goodwin, giovane e brillante dottoranda all'Università di Harvard, è impegnata in una ricerca sui processi di Salem, nel New England, che alla fine del diciassettesimo secolo videro più di centocinquanta persone accusate di stregoneria. Ma durante l'estate è costretta a trasferirsi fuori città per sistemare e vendere la vecchia casa di famiglia. All'inizio contrariata, Connie scopre che l'antica dimora contiene strani e preziosi tesori: non ultima, una Bibbia da cui cade una chiave dal fusto cavo, al cui interno è nascosto un pezzetto di carta ingiallita con su scritto Deliverance Dune. Un nome legato non solo ai processi su cui Connie sta indagando, ma anche alla sua famiglia, a un segreto custodito da generazioni di donne e tramandato attraverso un libro proibito: un Libro delle Ombre, depositario di un sapere arcano e sovrannaturale, ormai perduto. Ma un filo rosso lega quel passato oscuro e terribile al presente: e mentre Connie, tormentata dalle visioni, cerca disperatamente di risolvere il mistero, qualcun altro è in cerca del libro perduto, e per ottenerlo è disposto a tutto, anche a ricorrere a una maledizione da cui non c'è scampo...

Citazioni:
“Vivi la tua vita, con le tue opinioni, gli amori, le paure. Alla fine quelle parti di te scompaiono, e poi anche le persone che le ricordano, e in breve tutto quello che resta di te è il nome in un registro. (…) Credo che sia per questo che preferisco il restauro alla storia. Con il restauro ho almeno l’impressione di poter trattenere qualcosa.”


Voto: 4/5

La mia opinione:
Nonostante i molti commenti negativi presenti in internet, a me questo libro è piaciuto davvero tanto! Un mix tra romanzo storico, thriller e fantasy che affonda le radici nella famiglia stessa dell'autrice, discendente di due donne che subirono i processi di Salem. Ottima la ricostruzione storica ricca di particolari e citazioni prese dai documenti originali! I capitoli si susseguono con balzi temporali tra la vita di Connie nel 1991 e quella di Deliverance nel 1692, con ambientazioni molto suggestive come polverose biblioteche e case in rovina. Secondo me è una lettura che affascina e rende giustizia a un'illuminante concezione della magia, che si opponeva alla superstizione feroce e all'odio per tutti saperi legati alla natura.

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