giovedì 6 marzo 2014

“Felicità è un pizzico di noce moscata” – Maria Goodin


Descrizione:
Meg non ricorda quasi nulla della propria infanzia, ma poco importa: la madre Valerie, svagata e fantasiosa, l'ha cresciuta nutrendola di storie meravigliose sul suo passato e sulla sua famiglia. E intanto, nella cucina che profumava di frutta e cannella, sfornava a ripetizione un dolce più buono dell'altro. Le ha raccontato, per esempio, che alla sua nascita la casa si era riempita improvvisamente dell'aroma intenso della noce moscata; che da piccola era così dolce che le bastava intingere un dito nel tè per zuccherarlo; che suo padre era un grandissimo pasticciere morto mentre preparava una magnifica torta... Il giorno in cui ha scoperto che sono tutte bugie, Meg ha scacciato la fantasia dalla propria vita, e anche la madre. Dopo molti anni, la malattia di Valerie la riporta in quella casa che continua a profumare di dolci. Dove, nella sua ostinata ricerca della verità sul proprio passato, Meg forse per la prima volta si avvicina davvero alla strana creatura che è la madre, scoprendo a poco a poco il motivo delle sue tante, estrose bugie. E a poco a poco impara a conoscere il suo mondo, un mondo nuovo che le riserva moltissime sorprese, fra le quali anche l'incontro con Ewan, il giovane e affascinante giardiniere di Valerie, che parla con le piante come un filosofo e sa tutto di mitologia classica. Forse, in fondo, la vita non è un perenne scontro fra mente e cuore, fra logica e sentimenti, forse è semplicemente un misto di verità, bugie e tutto quello che sta nel mezzo...

Citazioni:
“Non mi era mai passato per la mente che un giorno mi sarei ritrovata sull’orlo di un baratro, chiedendomi se saltare oppure no. Non ho mai pensato che quando mi avessero offerto la chiave dell’universo non avrei saputo decidere se prenderla o meno. Non ho mai sospettato che questa vita – stupida, umiliante, ridicola – avrebbe significato cosi tanto per me.”

“Ma il tempo non si lascia imprigionare. I giorni passano troppo in fretta, scorrendomi tra le dita come sabbia. Cerco di afferrarli e per un attimo penso di esserci riuscita, ma subito scopro che non ci sono più. Scatto una fotografia con la mente, ma stanno già svanendo.”

“Secondo me la vita è un fascio di linee che si incrociano in continuazione. Un mosaico di forme in costante mutamento. Ci sono cosi tanti modi diversi di guardare il mondo. Come possiamo asserire con certezza dove finisce la realtà e dove inizia la fantasia, e chi abbia torto e chi ragione?”

“Sono la bambina di un tempo e l’adulta di oggi. Sono tutte le mie buone qualità e i miei difetti. Sono coraggiosa ma spaventata, sana ma danneggiata, forte ma disperata. Sono tutte le cose che ho ammesso e quelle che ho negato. La persona che sono in questo momento è il prodotto di tutto ciò che sono stata; verità e menzogna e tutto quello che c’è in mezzo.”

Voto: 4/5

La mia opinione:
Questo libro affronta due argomenti molto delicati, il primo è la malattia e la sua negazione, il secondo la costruzione di una realtà totalmente fantasiosa e irreale, come arma per nascondere un trauma. Nel complesso però la lettura non è affatto pesante, anzi ci sono parti esilaranti e il tutto è trattato con leggerezza ed ironia. Non è un romanzo indimenticabile ma i temi trattati fanno sicuramente riflettere e ci lasciano con un mix di speranza e malinconia.

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