lunedì 12 gennaio 2015

"Il libro dei ricordi perduti" - Louise Walters



Descrizione:
Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all'interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. E indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all'oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d'amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette, passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di noi.

Citazioni:
"Ripulisco i libri. Spolvero i dorsi, le pagine, a volte una per una; un lavoro meticoloso, nocivo, persino, perché la polvere mi va su per la gola. Trovo le cose nascoste dentro: fiori secchi, ciocche di capelli, ricevute, etichette, scontrini, fotografie, cartoline, biglietti di ogni genere. Lettere personali scritte da persone comuni."

"Non riesco a disfarmi di frammenti di vita che un tempo hanno significato tanto per qualcuno, e magari significherebbero tanto ancora oggi."

"Sapevo che sarebbe stato per sempre, al di là del tempo che non ci sarà più."

"Non ci sono dei. Questo lo so. La vita, quella che chiamiamo vita, non ha alcun senso. Il mondo è pieno di follia, crudeltà, ingiustizia. Quello che rende felice una persona rende infelice un'altra. Non c'è nulla di personale, non esiste nessuna entità superiore lassù o quaggiù che complotta contro di noi. Le cose succedono perché possono succedere. Non c'è alcun senso al di là della vita stessa, del fatto di respirare, dormire, mangiare, parlare, amare e odiare. E le sconfitte! Cominciamo a perdere nel momento in cui nasciamo, o qualunque sia il momento in cui la vita comincia. Io non so quando comincia. C'è qualcuno che lo sa? La vita è dura e lo sarà sempre. Io questo credo."

Voto: 4/5

La mia opinione:

Nelle prime 50 pagine ho fatto un po' di fatica, non riuscivo a capire completamente i collegamenti tra i vari protagonisti e i salti temporali. Poi mano a mano che i personaggi venivano delineati mi sono immersa nella lettura e sono arrivata alla fine senza interruzioni. La trama potrebbe sembrare un po' scontata e simile ad altri romanzi, ma il finale sorprende perchè esce dal clichè del lieto fine a tutti i costi, preferendo una conclusione più credibile e appassionante. Mi è piaciuto il tipo di scrittura, con l'idea dell'autrice di far iniziare ogni capitolo con frammenti di frasi, lettere e ricordi; mi è piaciuta l'atmosfera del cottage rosso nel passato, e la libreria polverosa nel presente. A stupirmi è stata la vita di Dorothy...anzi Dorothea, con le sue scelte sofferte e la forza nel superare le difficoltà e nell'ottenere infine l'unica cosa che aveva sempre desiderato, a discapito però del grande amore. Un libro che sembra a prima vista un po' scontato e con una trama già letta, ma che vi sorprenderà coinvolgendovi completamente nella lettura e lascerà qualcosa di sè anche dopo aver girato l'ultima pagina.

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