sabato 2 luglio 2011

“Quattrocento” – Susana Fortes


Descrizione:
Firenze, aprile 1478. Sono giorni terribili, quelli che seguono il fallimento della congiura ordita dalla famiglia Pazzi contro i Medici. Firenze è assetata di sangue, decisa a punire con la tortura o con la morte chiunque abbia partecipato alla cospirazione. Al sicuro nel suo palazzo, Lorenzo il Magnifico viene a sapere dei cadaveri gettati in Arno, delle decapitazioni, dei linciaggi. È la città intera che vendica l'assassinio di suo fratello Giuliano e che si consegna nelle sue mani, rendendolo potente come non mai. Però Lorenzo non sa che i fili di quella congiura sono stati tirati da personaggi molto più influenti della famiglia Pazzi. E ignora di essere lui stesso un burattino nelle mani della Storia... Firenze, oggi. Sono in pochi a conoscere Pierpaolo Masoni, pittore rinascimentale dallo stile e dall'animo tormentati. E Ana Sotomayor, dottoranda in Storia dell'arte, è arrivata a Firenze proprio per capire qualcosa di più su questo oscuro personaggio, che esercita su di lei un fascino singolare. Le sue appassionate ricerche si appuntano su uno dei quadri più controversi di Masoni, in restauro nei laboratori degli Uffizi, e su una serie di quaderni in cui il pittore racconta nei dettagli la propria esistenza e gli eventi che hanno segnato la storia di Firenze alla fine del XV secolo, tra cui la congiura dei Pazzi. D'un tratto, però, Ana diventa oggetto di minacce e ricatti e si ritrova a temere per la propria vita e per quella delle persone a lei care.  
Citazioni:
“Il pittore deve saper dipingere non soltanto le cose che sono nel mondo, ma anche quelle che ci vengono nascoste. In natura, tutto custodisce un mistero. Gli alberi celano la loro età negli anelli del tronco, l’acqua racchiude nella corrente la potenza della sua energia, il sole preserva nell’oscurità della notte il mistero della sua incandescenza, gli uccelli mascherano col movimento l’enigma del volo…Se vogliamo che un dipinto sia il riflesso della natura, non credi che esso debba contenere, in pari grado, anche la capacità di occultare i segreti più profondi della natura stessa?”

“Ci sono aromi che racchiudono un’idea del mondo. Sono odori che anestetizzano le nostre difese e ci spingono dentro gli oscuri labirinti della memoria, mettendoci di fronte al primo mappamondo che ha alimentato i nostri sogni, all’epoca in cui l’avventura per noi coincideva con le traversate atlantiche e con le navi cariche di spezie che arrivavano da continenti lontani.”

“La cosa veramente difficile dell’amore è la mattina dopo. Molte volte la luce del giorno somiglia a una caraffa d’acqua fredda gettata sull’entusiasmo passeggero della notte.”

“Ciò che è stato non scompare mai del tutto, perché c’è sempre qualcuno che guarda, non solo nel momento in cui accadono i fatti, ma anche dopo, a distanza di secoli.”

“Immagino che ci siano domande senza risposte, baratri della memoria per i quali non è mai esistito un nome, come certe città invase dal sangue e coi campanili che paiono torce. Ma, in quel preciso istante, la luce era un’imponderabile, astrale forma di speranza, forse del tutto inconsistente, però capace di far sentire a chiunque che, almeno in quella mattina e in quel giardino con meli e ciliegi e un tavolino di legno, la vita valeva la pena di essere vissuta. E forse stava tutto li, nel saper conservare ogni minima perla luminosa di quella bellezza fugace.”

“Entrare nella mente di un pittore è come entrare in un palazzo. Il pittore si muove attraverso i pigmenti con la fluidità di uno spirito. (…) Il manoscritto del pittore è la mappa di quel palazzo. Poi ci sono i quadri, documenti anch’essi. (…) La superficie di un quadro ci racconta la storia di quel dipinto nello stesso modo in cui gli strati di roccia ci parlano della sua età geologica.”

"Il mistero non si può risolvere come un qualsiasi enigma; ci si deve addentrare in esso, come ci si addentra in una città".

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