giovedì 3 novembre 2011

“La donna che collezionava farfalle” – Bernie McGill


Descrizione:
Irlanda del Nord, 1892. Charlotte Ormond, quattro anni, viene trovata morta nella stanza del guardaroba della dimora di famiglia. Ha le mani legate con una calza annodata a un anello infisso nel muro. La piccola si è strangolata nel tentativo di liberarsi. A chiuderla lì dentro è stata la madre Harriet, mettendo in atto i rigidissimi principi educativi in cui crede: la situazione le è sfuggita di mano, la sua colpevolezza è evidente, ma le cose sono davvero andate nel modo che appare più ovvio? Sessanta anni dopo, Maddie, la vecchia tata di Charlotte, nel ricevere una lettera di Anna, l'ultima discendente degli Ormond, capisce che è giunto il momento di confessare un segreto che serba ormai da troppo tempo: solo lei sa cosa accadde veramente nell'ultimo giorno di vita di Charlotte. Al racconto di Maddie si alternano le pagine del diario che Harriet Ormond ha scritto in carcere dopo la condanna con cui si è concluso il processo a suo carico. Due voci potenti e straordinarie, quella arcaica, intrisa di spunti gotici, della popolana Maddie, e quella secca, tagliente, aristocratica di Harriet, una donna fiera e indipendente, algida e volitiva, incapace di scendere a compromessi. La piccola comunità del luogo è stata pronta a giudicarla, ma il suo diario rivela una realtà ben più complessa.

Citazioni:
“La storia mi sfugge via, come una manica di lana che s’impiglia nel filo spinato. Mi si disfa sotto gli occhi. Cerco di tenerla assieme con le parole, ma a volte perde forma, non assomiglia per niente a quello che era un tempo. Scegliere una storia è difficile, quando ce ne sono tante da raccontare.”

“Affibbiamo dei numeri alle ore che passano, come se la cosa ci desse qualche potere sul tempo, mentre invece quello passa ugualmente, a dispetto dell’ora che decidiamo di assegnargli.”

“Raccontiamo storie inventate per tenere lontane le tenebre, per rimandare il momento di affrontare la verità.”

“L’amore è come l’acqua, filtra a dispetto di tutto, e un cuore murato non è difesa che possa arginarlo.”

“Se me l’avessero chiesto prima avrei detto che il lutto è una questione di tristezza, un’occasione in cui versare lacrime. Non avevo idea dell’orrore che comportava: la nausea assillante alla bocca dello stomaco, come all’inizio di una gravidanza. Non sapevo significasse guardare ogni persona e cosa importante nella vita con la terrificante consapevolezza che c’è altra sofferenza in arrivo; che ognuno ha in sé il potere potenziale per causare strazio; che, malgrado ogni sforzo, siamo destinati alla perdita.”

“La vita è fluida. Siamo i fantasmi di tutti coloro che potremmo diventare, e scrutiamo il futuro per scorgere uno sprazzo fugace di ciò che potrà essere; i nostri sé futuri ci restituiscono lo sguardo, osservano chi saremmo potuti essere ma non siamo mai stati.”

Nessun commento:

Posta un commento