mercoledì 18 maggio 2011

"La tredicesima storia" - Diane Setterfield


Descrizione:
Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. Margaret parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare... "La tredicesima storia" dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole.

Citazioni: 
"Una volta morte, le persone scompaiono..Qualcuno, però, fa eccezione a questo annullamento. Perché continua a esistere nei libri che ha scritto. Ci è dato riscoprirlo. Con il suo carattere, il tono di voce, i modi. La parola scritta gli permette di farti arrabbiare o di renderti felice. Di consolarti. Di farti sorgere dei dubbi. Di cambiarti. Tutto questo, anche da morto…Ciò che secondo le leggi di natura dovrebbe svanire viene, grazie al miracolo dell’inchiostro sulla carta, conservato. E’ una specie di magia." 

"Ma il silenzio non è l'ambiente naturale per le storie. Hanno bisogno di parole: senza, impallidiscono, si ammalano e muoiono. E poi ti ossessionano." 

"Le vite umane non sono pezzi di corda che si possono districare dal groviglio delle altre e distendere separatamente. Le famiglie sono reti. Impossibile sfiorarne una parte senza far vibrare tutto il resto. Impossibile capirne una parte senza farsi un'idea dell'insieme."

"Tutti abbiamo le nostre pene e, anche se l'esatta configurazione, il peso e le dimensioni del dolore sono diversi per ciascuno, la tonalità è uguale per tutti."

"Le parole hanno un non so che. In mani esperte, adoperate con maestria, ti fanno prigioniero. Ti si attorcigliano intorno alle membra come la tela di un ragno e, quando sei così soggiogato da non riuscire più a rimuoverti, ti trafiggono la pelle, ti entrano nel sangue, ti atrofizzano i pensieri. Operano dentro di te come una magia."

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