domenica 22 maggio 2011

"Sorella del mio cuore" - Chitra Banerjee Divakaruni


Descrizione:
Calcutta, anni Ottanta. Anju e Sudha secondo le leggi del sangue non sono neanche cugine di primo grado. Ma perfino le crepe dei muri sanno che, più e meglio di due gemelle, intendono il mutamento degli umori, l'altalena dei cicli, la giostra degli sguardi. A cercare di dividerle, ostacoli di ogni genere: ombre di antiche maledizioni, suocere come streghe cattive, imperscrutabili capricci del destino e persino due continenti distanti e diversissimi. Lungo il dispiegarsi delle pagine sono proprio le voci di Anju e Sudha a tracciare in controluce la complicata sequenza di passi di danza che accomuna le loro vite e a far emergere un sentimento più forte di ogni regola e di ogni cosa.

Citazioni:
"Le lettere sono molto più semplici, infinitamente meno complicate delle persone.
Scrivendo possiamo ridurre il mondo alle proporzioni di un francobollo, possiamo idealizzarlo come in una foto ritoccata."

"Forse desiderare qualcosa costituisce il centro di ogni esistenza.
Quando rinunciamo a realizzare un desiderio, dobbiamo trovarne un altro al quale aggrapparci con tutte le nostre: per non morire."
 

“Non sapremo mai chi siamo veramente se rinunciamo a esplorare il nostro passato.”

“Aveva grandi idee ma somigliavano a vasi di terracotta crudi. Provavi ad attingere acqua, li immergevi nel lago, e tra le mani ti rimaneva solo una manciata di fango.”

“Lo sguardo è una corda d’oro che lega l’uno all’altra. Anche se i due in seguito non si incontreranno più, porteranno sempre con sé qualcosa dell’altro.”

“Tutti hanno un cuore, ma non sempre siamo cosi fortunati da leggervi dentro. E neppure il cuore più duro è immune da punti deboli. E se li colpisci, andrà in pezzi.”

“La stessa realtà può avere molte facce contemporaneamente, molte verità. Una massa gassosa in fiamme scagliata verso la propria distruzione è forse in grado di esaudire il desiderio del tuo cuore. La morte di una stella, la nascita di una gioia nuova nella tua esistenza. Non è cosi che l’universo riequilibra le cose?”

“Le tenebre sono un’ondata altissima. Mi trascinano fuori dal corpo e mi portano a galleggiare tra le stelle, minuscoli pori luminosi nella pelle del cielo. Se solo potessi attraversarli, mi ritroverei dall’altra parte, la parte giusta, priva di ombre, perfettamente illuminata, al di là delle preoccupazioni di questo universo terreno.”

“Disperatamente frugo il cielo con lo sguardo. Poi, mentre echeggia l’ultimo colpo, vedo un lampo, a sinistra, una minuscola cicatrice di luce, già in via di guarigione, la mia stella cadente. Ma una sola. Una sola stella per un solo desiderio. (…) Dovrò pagare perché il mio desiderio venga esaudito, lo so, perché il mondo, qui, dalla parte sbagliata del cielo, dove non c’è mai abbastanza felicità per tutti, funziona cosi.” 

"A volte il dolore è cosi profondo da impedirci di sopravvivere se non volgiamo lo sguardo verso una realtà immensa, al di là delle sofferenze umane. Se adesso vedessi una stella cadente, saprei cosa desiderare. Augurerei ad Ashok un nuovo amore, un amore immune da ogni dispiacere. Ammesso che un amore del genere possa esistere."  

“I mostri non sono andati via. Lo so. Stanno aspettando, sotto il letto, nell’armadio. Ma non dovrò affrontarli finchè non sarà buio, finche la solitudine non mi colerà di nuovo addosso in una palude di fango.” 

“Una marea di parole si agita nel mio cuore sciocco ed eccitato. Digli di dimenticarmi. Ma sarebbe come ordinare all’oceano di non scagliarsi contro le rocce.”

Nessun commento:

Posta un commento